Corriere della Sera, 3 ottobre 2014
Anche le «Iene» fanno le pulci al sindacato
A nche le «Iene» azzannano il sindacato. È un momentaccio. La finta bionda Nadia Toffa è tornata bravamente a occuparsi della legge 564, quell’artificio che permette ad alcuni sindacalisti di ottenere una pensione integrativa pagando solo un mese di contributi. È tornata ad azzannare il professor Marco Nigi, presidente del sindacato della Scuola che usufruendo di questa legge, oltre alla pensione da insegnante, riceve 60.000 euro in più per aver preso uno stipendio di 8.000 euro negli ultimi mesi di lavoro nel sindacato.
Intanto Raffaele Bonanni ha lasciato il vertice della Cisl fra i veleni sulla sua pensione. C’è il dubbio che anche lui abbia potuto aumentarsi lo stipendio per far lievitare il suo dopolavoro. Malignità? Meccanismo già utilizzato dall’ex segretario della Cgil, Guglielmo Epifani? Sospetti da Iene?
Anche quella iena di Renzi azzanna il sindacato. Giorni fa, nella sede del suo partito, il premier è stato poco riguardoso nei confronti del sindacato, a proposito dell’articolo 18: «Il sindacato è l’unica impresa sopra i 15 dipendenti che non lo applica». In verità, anche i partiti, compresi quelli di sinistra, godono di questo strano privilegio.
Nadia Toffa non ha mollato la preda: ha intervistato Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil che, francamente, sembravano cadere dalle nuvole: esiste una legge Treu 564 che consente ai dirigenti sindacali di ottenere una pensione integrativa più che sostanziosa avendo solo alcuni mesi di contributi versati dalla propria associazione sindacale? Mah. Sì. Forse. Indagheremo, così sarebbe un privilegio inaccettabile, così bisognerebbe che queste pensioni d’oro venissero donate a soggetti più deboli.
Che la 564 sia insindacabile?