Corriere della Sera, 28 settembre 2014
Charlotte Clinton, una neonata politicamente (già) molto divisiva
«L’hanno chiamata Charlotte per far vincere a sua nonna il North Carolina», visto che così si chiama la città principale. «L’hanno chiamata Charlotte Cleveland Denver Tallahassee Richmond Indianapolis», per via di capitali e centri urbani degli swing states , gli stati in bilico di cui Hillary Rodham Clinton avrà bisogno se (non molti se) si candiderà alla Casa Bianca nel 2016. «Bill Clinton è diventato nonno! Per festeggiare tirerà fuori i sigari?», per via dell’uso improprio dei sigari stessi in compagnia di Monica Lewinsky. Charlotte Clinton Mezvinsky, 48 ore, è una neonata politicamente divisiva. I democratici e vari filorepubblicani moderati, a cui manca Clinton (Bill) e potrebbero votare Clinton (Hillary), si interessano online alla nascita della bimba di Chelsea e Marc Mezvinsky (hedge fund manager, figlio di un ex deputato finito in carcere per corruzione; più che un genero, una sintesi di alleanze e guai dei suoceri) con quieta allegria. I conservatori, sempre sui social network, insultano. La mamma (incolpevole rampolla di due genitori attivissimi, affettuosi ma letali), 34 anni, cresciuta alla Casa Bianca, storicamente oggetto di battutacce. Il padre, vabbè. E la madre, soprattutto, che non è più segretario di Stato ma si ri-prepara a cercare di vincere le elezioni presidenziali, e magari stavolta ce la potrebbe fare. E si proporrà come nonna d’America, anche, probabilmente, fingendo di schermirsi.
La figlia è sobria, evita l’eccentricità (ha smesso di lavorare per la rete tv Nbc , dove guadagnava molto ma non è risultata, diciamo, molto originale), lavora e vive in funzione dei genitori. Quando è rimasta incinta, ha dato l’annuncio insieme alla mamma a un evento della Clinton Foundation (sponsorizzato da Microsoft). Nella settimana prima del parto che era anche quella dell’assemblea generale dell’Onu (pare un caso, ma vai a sapere), si è dedicata a un summit della fondazione, di cui ora fa parte, sui cambiamenti climatici. Dopo il parto, ha dato la notizia via Twitter. Charlotte potrà correre per la Casa Bianca solo nel 2052; sua nonna potrebbe candidarsi ufficialmente in questi giorni. Aveva dichiarato di non voler decidere prima della nascita del/della nipote. Potrebbe farlo sull’onda del lieto evento, dicono (e Bill Clinton che fa il nonno sarà un successone; potrebbe essere cruciale nel creare una moderna figura di First Husband, chissà, magari).