Fior da fiore, 26 settembre 2014
L’Isis pronta a colpire a Parigi e New York • Napolitano sarà sentito sulla trattativa Stato-mafia • De Magistris condannato in primo grado • Rimosso anche un vescovo in Paraguay • In Cina vogliono punire i funzionari corrotti anche dopo morti • Le cause del malumore femminile • Le nozze di Clooney
Isis La coalizione ha sferrato nella notte nuove incursioni contro l’Isis in Siria. Dieci caccia delle aviazioni arabe e sei americani hanno colpito una dozzina di siti petroliferi in mano ai militanti, a sud e a est di Raqqa. Stime non ufficiali dicono che i militanti guadagnerebbero 2 milioni di dollari al giorno con il contrabbando di greggio verso Turchia e Giordania. In azione anche i jet francesi nella regione di Falluja, Iraq. Cresce il numero degli interventi Usa in territorio iracheno: ieri almeno 10 in aree diverse. Presto potrebbero aggiungersi altre nazioni. Oggi è atteso un voto del Parlamento britannico. Londra ha dei Tornado schierati a Cipro. Olanda e Belgio promettono 6 caccia ciascuno. La Grecia invierà munizioni ai curdi. Il premier iracheno Abadi, in missione all’Onu, ha sostenuto che l’Isis avrebbe pianificato attentati imminenti contro i metrò di New York e Parigi. Intanto l’Fbi ha annunciato di aver identificato Jihadi John, il terrorista con accento inglese che compare nei video delle esecuzioni degli ostaggi.
Napolitano Il presidente della Repubblica Napolitano dovrà essere ascoltato dalla magistratura sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia. I giudici della Corte d’assise considerano «non superflua né irrilevante» la sua testimonianza. Ad evitarla non è sufficiente la lettera con cui Giorgio Napolitano ha anticipato di non avere da riferire «alcuna conoscenza utile al processo». Napolitano ha fatto sapere, poche ore dopo la decisione della corte, di non avere «alcuna difficoltà a rendere al più presto» la deposizione, che avverrà, come previsto dall’articolo 205 del codice di procedura penale, al Quirinale in data e ora da concordare con la presidenza della Repubblica. E sarà limitata a una frase della lettera inviata nel giugno 2012 allo stesso Napolitano dal suo consigliere giuridico di allora, Loris D’Ambrosio, morto il mese successivo. In quella lettera D’Ambrosio faceva riferimento a «episodi del periodo 1989-1993 che mi preoccupano e fanno riflettere; che mi hanno portato a enucleare ipotesi - solo ipotesi - di cui ho detto anche ad altri, quasi preso anche dal vivo timore di essere stato allora considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi». Accenni preceduti da un «lei sa», riferito a Napolitano, sul quale cui i pm vorrebbero avere altri dettagli.
De Magistris Luigi de Magistris, sindaco di Napoli ex magistrato, condannato in primo grado, con sospensione della pena, a quindici mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici per abusi commessi durante l’inchiesta Why Not quando era pubblico ministero a Catanzaro (acquisizione dei tabulati telefonici di alcuni deputati senza l’autorizzazione del Parlamento). Il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, Dario Stefàno (Sel), che solo pochi mesi fa si occupò della decadenza di Berlusconi da senatore, non ha dubbi: «L’articolo 11» della Severino «prevede per il sindaco che viene condannato, anche con sentenza non definitiva, per abuso d’ufficio, la sospensione d’ufficio dalla carica. Sospensione che può durare al massimo diciotto mesi». De Magistris dice che non lascerà. Se fosse costretto a lasciare, al suo posto andrebbe il vicesindaco Tommaso Sodano, che ha già una condanna e un rinvio a giudizio.
Wesolowski Monsignor Jozef Wesolowski aveva un archivio segreto nascosto nel computer della Nunziatura di Santo Domingo: oltre centomila file con foto e filmini pornografici, immagini scaricate da Internet e fotografie che le stesse vittime dell’arcivescovo pedofilo erano state costrette a scattare. Ora l’indagine prosegue per scoprire altri complici. Personaggi che avrebbero aiutato l’alto prelato a procacciarsi i minori e che potrebbero aver partecipato agli incontri.
Vescovi Sono quattro i vescovi sotto indagine all’ex Sant’Uffizio per pedofilia (tra loro il cileno Marco Ordenes Fernandez e il peruviano Gabino Miranda Melgarejo). Rischiano la riduzione allo stato laicale. Intanto è stato rimosso dalla diocesi di Ciudad del Este, in Paraguay, Rogelio Ricardo Livieres Plano, dell’Opus Dei: gli vengono attribuiti un’inaccettabile conduzione del seminario, rapporti personali conflittuali con fedeli e altri vescovi, di aver dilapidato il patrimonio immobiliare della diocesi, nonché di aver nominato vicario generale un sacerdote argentino, Carlos Urrutigoity, già allontanato dalla diocesi di Scranton, in Pennsylvania, per abusi su minori. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Funzionari In Cina dall’inizio dell’anno sono almeno 30 i funzionari che si sono suicidati appena scoperto che si stava indagando su di loro per corruzione. Un tasso che è superiore del 30% alla media nazionale dei suicidi. La professoressa Lin Zhe della Scuola centrale del partito comunista ha scritto in un editoriale: «Bisogna adottare misure per bloccare le vie di fuga giudiziarie per i corrotti che cercano di evitare con il suicidio la punizione». La professoressa ricorda come la legge cinese preveda la fine del procedimento in caso di morte dell’indagato e aggiunge che nella cultura cinese c’è quella sorta di rispetto per i morti che impedisce di parlare delle loro colpe. Ciò significa che i suicidi dei dirigenti corrotti causano perdite, perché una larga parte dei guadagni illeciti non vengono recuperati con la confisca. Dunque se non si riesce a prevenire il suicidio, i corrotti vanno puniti anche nella tomba, continuando i procedimenti anche se sono morti (Santevecchi, CdS).
Corruzione La lotta alla corruzione in Cina è stata lanciata dal presidente Xi Jinping alla fine del 2012, quando è entrato in carica. Nel 2013 l’Università di Pechino ha calcolato che siano stati messi sotto inchiesta 182mila membri del partito comunista: l’anno prima erano stati solo 10-20mila (ibidem).
Cattivo umore Secondo un sondaggio pubblicato sul CdS, le donne sono di cattivo umore per dieci giorni l’anno. I motivi più diffusi del malumore: 1) il verdetto della bilancia; 2) il compagno poco attento; 3) il brutto tempo; 4) il malfunzionamento di telefoni e computer; 5) i troppi impegni.
Clooney Lunedì George Clooney sposerà Amal Alamuddin, a Palazzo Cavalli a Venezia. Sarà Walter Veltroni a celebrare il matrimonio. Ma la cerimonia sarà solo l’ultimo atto di una festa nuziale che inizierà già stasera: appuntamento all’hotel Cipriani con una cena nella Sala d’Oro riservata agli invitati (circa 100 persone). Attesi, tra gli altri, Sandra Bullock, Matt Damon, Angelina Jolie e Brad Pitt, Cindy Crawford, Bono degli U2, Andrea Bocelli e Lana De Rey. Gli ospiti dovranno lasciare fuori dall’evento cellulari e telecamere, perché gli sposi hanno venduto l’esclusiva a Vogue America. Domani, coperti da un tunnel che li proteggerà dagli sguardi dei curiosi, sposi e invitati andranno a far festa nell’hotel Aman (7 stelle) sul Canal Grande: Clooney ha chiesto agli antiquari in prestito opere di prestigio, quadri o stampe antiche per ornare i saloni dell’albergo. Nei giorni scorsi una modella vestita da sposa ha trascorso una mezza mattina a salire e scendere da un taxi al pontile dell’Aman per mettere in piedi le protezioni dagli obiettivi fotografici. Si sa che l’attore indosserà un abito firmato da Giorgio Armani e lei un vestito di Sarah Burton del brand inglese Alexander McQueen. Lo chef sarà Riccardo De Prà, ancora segreto il menù (Pellicani, Rep).
(a cura di Daria Egidi)