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 2014  settembre 26 Venerdì calendario

Arriva il nuovo iPhone 6. La Mela merita un morso?

Dopo sette anni e oltre 500 milioni di esemplari venduti, l’iPhone cambia. Con l’ottava generazione, che arriva oggi nei negozi italiani, Apple aumenta le dimensioni del display, seguendo una tendenza sempre più diffusa. E così l’iPhone 6 si sdoppia: una versione normale da 4,7 pollici e una 5,5 pollici, che si chiama Plus. Li abbiamo provati e abbiamo scelto di coinvolgere i lettori, invitando chiunque avesse domande sul nuovo smartphone Apple a inviarle via Twitter (con l’hasthtag #MeetiPhone6) sia su LaStampa.it: nei prossimi giorni, con l’uso e la pratica cercheremo di rispondere a tutti i quesiti arrivati.
Che aspetto ha? E la batteria?
Sulla scatola non c’è nemmeno l’immagine dell’apparecchio, solo una silhouette bianca in rilievo su fondo bianco. L’iPhone 6 e il Plus hanno bordi smussati, come il primissimo modello del 2007 (ma lo spessore si è dimezzato: solo 6,9 mm per l’iPhone 6). Una soluzione elegante che però non facilita la presa, cosi al lettore (Tex) che chiede se lo smartphone Apple sta comodamente in mano rispondiamo che si tiene meglio il modello minore, mentre col Plus si fa fatica. Le dimensioni sono importanti (158x78x7,1 mm), il peso più elevato (172 grammi contro 129): è lo scotto da pagare per uno schermo in Full Hd da 5,5 pollici e una batteria che finalmente consente di guardare con relativa indifferenza le prese negli aeroporti o nei bar, considerate le 12 ore di autonomia in navigazione web su rete 4 G. Con l’iPhone 6 invece nessun problema: in mezz’ora si dimentica il modello precedente, bisogna solo ricordare che il tasto di accensione non è più in alto ma sul lato destro.
Cosa c’è dentro?
Come ogni anno, Apple ha rivisto il processore, migliorato il chip grafico, aggiornato wifi e connessione cellulare agli standard più avanzati. Inevitabile, in uno smartphone top di gamma (anche nel prezzo, da 729 a 1059 euro), eppure la sorpresa è la fotocamera: sempre 8 Megapixel, con un sensore riprogettato e un software ripensato, per riprendere al meglio i dettagli anche se la luce è scarsa. Sull’iPhone 6 Plus c’è poi uno stabilizzatore ottico, come negli apparecchi professionali, per non ritrovarsi più video sfocati o traballanti. Foto e filmati (e siti web e giochi e il resto) sono più belli anche grazie agli schermi, che hanno una resa dei colori naturale; la definizione è molto buona, anche se esistono concorrenti con specifiche migliori. L’iPhone 6 Plus vale i 110 euro di differenza rispetto al modello standard? A Camillo rispondiamo che dipende dalle priorità: se non si può rinunciare a uno schermo grande e a una buona autonomia, la differenza di prezzo è ragionevole. 
Cos’è cambiato per l’utente?
Apple non produce solo l’hardware ma anche il software. E sui nuovi iPhone c’è iOS8, l’ultima versione del sistema operativo con un’infinità di migliorie e cambiamenti. Alcuni si possono sperimentare solo sui modelli appena usciti; lo schermo, ad esempio, si può impostare in modalità zoom, ingrandendo icone e testi per una migliore leggibilità. E se il telefono è troppo grande, un doppio tocco sul pulsante home fa scendere le icone in basso, così è di nuovo possibile raggiungerle con un dito. Tra i due iPhone 6 ci sono piccole differenze anche nelle app: con Note e Mail, in orizzontale il Plus mostra la stesso layout dell’iPad, confermando la sua natura ibrida tra smartphone e tablet. Le tastiere si arricchiscono di tasti laterali con scorciatoie e utili tasti funzione; anche così però è difficile immaginare che il modello maggiore possa sostituire un iPad. 
Che cosa manca?
C’è il barometro (per misurare non solo la distanza percorsa ma anche le scale o le arrampicate), c’è la tecnologia Nfc, che insieme al sensore di impronta digitale permette di pagare nei negozi abilitati sfiorando il terminale con l’iPhone. Solo negli Usa, però: in Italia non sono stati annunciati accordi commerciali per Apple Pay, così come non è ancora possibile usare la funzione che permette di passare automaticamente dalle chiamate via wifi a quelle via rete cellulare. Ecco perché il nuovo smartphone è una volta un investimento sul futuro: per chi lo acquista, come per Apple, che dall’iPhone ricava oltre la metà del fatturato.