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 2014  settembre 26 Venerdì calendario

L’economia di Gesù

Imprenditore. «Dimenticate Attila l’Unno. In che cosa consiste la sua eredità in fatto di management? Nulla. Il più grande imprenditore di tutti i tempi è stato Gesù Cristo. Basta guardare che cosa ha realizzato. Qualsiasi criterio di valutazione si applichi, le prove empiriche dimostrano che l’organizzazione fondata da Gesù è la migliore che ci sia mai stata. Vogliamo considerarne la longevità? Duemila anni. La ricchezza? Al di là di ogni stima. I numeri? Oltre ogni possibile conteggio. La devozione dei seguaci? Molti hanno dato la vita per l’organizzazione. La diffusione? In tutto il mondo, in ogni paese. La diversificazione? Si è integrata con successo in qualsiasi tipo di contesto. Ergo, Gesù Cristo regna indiscusso come il più grande manager che il mondo abbia conosciuto. Attila l’Unno? Un piccolo speculatore. Se volete davvero avere successo, studiate, imparate e mettete in pratica i princìpi di management di Gesù Cristo».
Progetti. «È sorprendente quante poche società si avvalgono di un progetto generale che permetta loro di pianificare lo sviluppo e valutare i progressi. Gesù aveva un progetto e lo rispettò sempre. Aveva un obiettivo e lo perseguì. Nulla lo scoraggiò. Sapendo che il suo progetto doveva giungere a Gerusalemme e che proprio là gli sarebbe stato chiesto il sacrificio finale, raggiunse Gerusalemme con il viso duro come la pietra. Gesù era determinato. Un principio fondamentale del management, allora, è avere un progetto in cui essere profondamente coinvolti e poi prefiggersi di realizzarlo con determinazione».
Staff «Uno dei più grandi errori dei consigli d’amministrazione e delle altre società di ricerca del personale è selezionare un manager e poi accollargli uno staff non di sua scelta. Non si mette in discussione la qualità dello staff, ma se il manager non ha scelto i suoi collaboratori, e se loro non hanno scelto lui, le probabilità di fallimento sono enormi. Se volete che un manager lavori per voi, dategli gli strumenti giusti. E ricordate che gli strumenti più importanti per un manager sono le persone che lavorano per lui. Se state considerando di accettare una posizione manageriale, una delle vostre richieste preliminari dovrebbe essere il diritto di scegliere i vostri diretti collaboratori. Fare il manager è già abbastanza difficile senza lo svantaggio aggiuntivo di collaboratori ”inadeguati”: le forze esterne schierate contro di voi sono già abbastanza temibili. Gesù, naturalmente, scelse i suoi discepoli e lo fece con attenzione. E’ vero che uno dei 12 lo tradì, ma vorrei essere riuscito io a scegliere i giusti collaboratori 11 volte su 12».
Reclutamento «Quando c’è una posizione importante da ricoprire e avete trovato la persona giusta per quell’incarico, andate e prendetevela. Non chiedetevi: ”Quant’è il minimo che possa offrire?” ma: ”Quant’è il massimo che posso permettermi di offrire a questa persona per dimostrare quanto la voglio e quanto ho bisogno di lei?”. Mentre Saulo di Tarso viaggiava sulla strada di Damasco, Gesù lo scaraventò a terra e lo accecò con una luce celeste. Svelando la sua identità disse a Saulo che sarebbe diventato il grande apostolo Paolo. Se non è reclutamento aggressivo questo! E inoltre: adeguate i vostri metodi di reclutamento alla persona che volete attirare. Un semplice ”vieni” era più che sufficiente per Pietro, il povero pescatore del lago di Galilea, ma per l’orgoglioso, colto e farisaico Saulo era necessaria una luce celeste che lo scaraventasse a terra».
Leadership «L’organizzazione gestita da Gesù non fu democratica. Non una sola volta si votò sull’orientamento che doveva essere seguito. Gesù era il solo responsabile».
Chiamo io «Non c’è brano nei Vangeli in cui Gesù abbia chiesto a qualcuno di aspettare. Non ha mai detto ”Ripasserò da te” o ”Non chiamarmi, ti cercherò io”. Gesù non ha mai fatto aspettare nessuno».
Licenziare «Sia con le azioni che con gli insegnamenti, Gesù dimostrò che si aspettava che i suoi seguaci fossero fruttuosi e produttivi. In questo fu assolutamente chiaro. Nel XV capitolo del Vangelo, straordinario per profondità, leggiamo queste parole di Gesù: ”Io sono la vera vita. Il Padre mio è il contadino. Ogni ramo che è in me e non dà frutto egli lo taglia e getta via, e i rami che danno frutto li libera da tutto ciò che impedisce frutti più abbondanti” (Giovanni 15, 1-2). Come manager a cui è affidata la prosperità dell’azienda, dobbiamo sempre tagliare e sfoltire. Persone, divisioni e settori non produttivi devono essere tagliati. E non bisogna farlo in modo casuale o disinvolto. Le persone che vi sono coinvolte devono essere considerate importanti e preziose, ma devono essere valutate per la loro produttività. Come Gesù ha detto che il fico e i rami di vite che non danno frutto vanno eliminati, così i settori non produttivi dell’azienda devono essere programmaticamente liquidati».