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 2014  settembre 25 Giovedì calendario

Biografia di Annamaria Furlan

• Genova 1958. Sindacalista. Segretario generale aggiunto (dal giugno 2014) e segretario confederale della Cisl (dal 2002). Principale candidata alla successione di Raffaele Bonanni (dimessosi il 24 settembre 2014).
• «Fedelissima di Bonanni» (Enrico Marro). «Eloquio inarrestabile, punteggiato da una “erre” arrotata» (Antonella Baccaro).
• «Nel sindacato Furlan entra a 23 anni. Nel 2000 viene eletta segretaria della Cisl ligure: prima donna a ricoprire questo incarico in questa regione. Nel 2007, la Margherita (segretario regionale era Rosario Monteleone) fa il suo nome come possibile candidato per la Provincia di Genova, ma lei non molla il sindacato, che resterà sempre la sua sola e unica passione. Parte dalla Poste, lavora negli uffici di Sestri Ponente, entra subito nel sindacato, quello che negli anni Ottanta è anche espressione di un mondo cattolico in pieno fermento (...) L’ascesa è rapida, come la passione che dimostra parlando negli uffici, nelle fabbriche, sui moli. “Grande oratrice, sa toccare le corde del cuore, conosce i temi cari alla tradizione del nostro sindacato”, raccontano i compagni. “Tosta, tostissima, bravissima nel chiudere le vertenze, come dimostrò a suo tempo nella difficile questione della Italcenter Poste o nelle trattative in porto di Genova, nei suoi passaggi più delicati”, racconta Sergio Migliorini, al suo fianco in molte battaglie e oggi segretario regionale della Confederazione italiana sindacato lavoratori. Tosta è l’aggettivo più frequente tra chi la conosce, “spigolosa” aggiunge chi con lei ha avuto modo di scontrarsi» (Giampiero Timossi) [XIX 24/9].
• «Tutti in casa Cisl la definiscono una persona seria e tranquilla, di grande buona volontà ed equilibrio. Nei rapporti politico-sindacali viene considerata tendenzialmente più incline a cercare l’unità e l’accordo con Cgil e Uil, piuttosto che la divisione. Certamente condivide con Bonanni l’idea tipicamente cislina che il sindacato e i corpi sociali intermedi rappresentino un cardine della democrazia. Possibile punto debole – concordano su questo sia gli estimatori che i critici – potrebbe essere la sua relativa carenza di esperienza come leader sindacale ad altissimo livello, quando si tratta di prendere decisioni anche molto rischiose» (Roberto Giovannini) [Sta 24/9/2014].
• Sulla modifica dell’articolo 18 ha detto di recente: «Il problema non è proprio questo: con tre milioni di disoccupati e il 45% dei giovani che non trova lavoro, il tema è un altro. Questa nuova norma assorbe quel milione di lavoratori precari, finte partite Iva, co.co.pro che sono i veri sfruttati del mondo del lavoro?». Sulla deriva dei sindacati: «Renzi è un modello di come la politica si rapporta con i cittadini e i corpi intermedi. E noi che facciamo? Dobbiamo contrapporre alla politica dell’uomo “solo al comando”, la politica della partecipazione: torniamo tra la nostra gente, andiamo sui posti di lavoro. O saremo spazzati via» [Antonella Baccaro, Cds 24/9/2014].
• Sposata con Stefano, un figlio, Matteo.