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 2014  settembre 24 Mercoledì calendario

Gli Stati Uniti e cinque Paesi arabi attaccano l’Isis in Siria • Due donne uccise dai loro compagni • L’arcivescovo arrestato per pedofilia • Il fiorente commercio cinese in strumenti di tortura • Bonanni lascia la Cisl • Quando la Bardot chiuse col cinema


Raid Gli Stati Uniti, insieme a cinque Paesi arabi (Arabia Saudita, Giordania, Emirati arabi uniti, Qatar, Bahrain) hanno dato inizio agli attacchi contro l’Isis in Siria. Bombardati 14 bersagli distribuiti in quattro provincie della Siria, uccisi 70 militanti, distrutti o colpiti «campi di addestramento, basi, arsenali, depositi, veicoli e armi». Nell’offensiva sono stati lanciati 50 missili di crociera Tomahawk partiti da navi americane nel Golfo Persico e nel Mar Rosso. Sono entrati in azione caccia-bombardieri F-15, aerei di ricognizione e spionaggio elettronico. C’è stato anche il battesimo di un apparecchio nuovo, il caccia invisibile F-22 Raptor, costato 300 milioni di dollari per esemplare. Gli attacchi hanno colpito Raqqa, le zone di Hasaka e Deir Al-Zour dove i pozzi petroliferi sono una fonte di finanziamento dei jihadisti. Altri attacchi «condotti dagli americani» hanno preso di mira la zona di Aleppo dove c’è il nuovo nemico, balzato al rango di pericolo numero uno per l’America, cioè Khorasan, scheggia di Al Qaeda che ha nel suo statuto l’obbligo di punire l’Occidente. Infine, i raid aerei hanno colpito anche il Fronte Nusra, altra derivazione di Al Qaeda. Per spiegare l’attacco, Obama ha detto che i jihadisti erano pronti a compiere attentati in Europa e negli Stati Uniti.

Delitto/2 Daniela Bani, 30 anni appena compiuti. Due figli, Youssef e Rayen, di 7 e 4 anni, avuti con Mootaz Chaanbi, 33 anni, lavori saltuari e precedenti per spaccio (aveva appena finito di scontare i domiciliari ed era affidato ai servizi sociali). Si era innamorata di quell’uomo quando aveva poco più di 20 anni, restò presto incinta e lo seguì nel suo Paese. I problemi economici li spinsero a chiedere aiuto ai genitori di lei e a tornare in Italia. La Bani, data la cattiva condotta di lui, avrebbe voluto lasciarlo, ma quello la minacciava: «Guarda che se ti azzardi ad allontanarti con i nostri figli io ti ammazzo». Ma era già lui a progettare di andar lontano e perciò da tempo addietro, senza dire nulla, aveva comprato un biglietto aereo per la Tunisia. L’altro giorno chiese a un amico di occuparsi del bambini e di portarli ai nonni materni verso l’ora di cena. Lui, invece, rincasò all’ora di pranzo: la moglie sola, la tavola apparecchiata. Poi di Mootaz Chaanbi non si seppe più nulla. Quando i nonni, preoccupati dal silenzio della figlia, riportarono a casa i bambini, intorno alle 10 di sera, trovarono Daniela Bani sul letto impregnato di sangue, il petto squarciato da una ventina di coltellate. Giornata di lunedì, a Palazzolo sull’Oglio, ovest bresciano.

Delitto/2 Una donna romena di 40 anni. Partita dal suo Paese cinque anni fa, faceva la bracciante agricola d’estate e l’operaia in un lanificio d’inverno. Sposata, due figli, una volta al mese tornava là a portare i soldi. In Italia s’era trovata un uomo di 47 anni, romeno pure lui, pure lui sposato in patria e padre di due ragazzini, bracciante agricolo. Insieme dividevano un appartamento e nulla avevano detto alle rispettive famiglie. Da un po’ l’amante s’era fissato che lei avesse un altro. Beveva forte, come l’altro giorno, quando rincasò fuori di sé e la sorprese sdraiata sul letto col cellulare in mano. Appannato, pensò che stesse trescando con qualcuno e corse in cucina a prendere un coltello che le infilò più volte fra collo e addome. Appena finito, chiamò i carabinieri: «Venite di corsa, ho fatto un casino». Nella serata di lunedì, in un appartamentino piano strada in via Domenico Giannini a Canino, provincia di Viterbo.

Arcivescovo Su espressa volontà di papa Francesco, è stato arrestato Jozef Wesolowski, 66 anni, ex arcivescovo che iniziò la carriera diplomatica ai tempi di Giovanni Paolo II, colpevole di aver adescato ragazzini. Fu scoperto un anno fa a Santo Domingo, riportato a Roma fu spretato. Ora è agli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all’interno dello Stato della Città del Vaticano.

Cina Secondo Amnesty International ci sono almeno 134 imprese cinesi impegnate nella produzione e nel commercio di strumenti di tortura. Sono in maggior parte di proprietà statale e 10 anni fa erano solo 28. Per esempio, la China Xinxing vanta 40 governi africani tra i suoi clienti e ha esportato lì prodotti per 100 milioni di dollari. Tra gli articoli sviluppati dalla fabbrica ci sono manette, sedie rigide per gli interrogatori, bastoni elettrici che possono essere usati per infliggere scariche (Santevecchi, CdS).

Mazze In Cambogia, Nepal, Thailandia gli agenti usano mazze fornite di punte metalliche prodotte solo in Cina (ibidem).

Bonanni Con qualche mese di anticipo sulla fine prevista del mandato, Raffaele Bonanni lascia la guida della Cisl. Il successore dovrebbe essere Annamaria Furlan. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Capra Il giorno in cui Brigitte Bardot decise che avrebbe smesso di fare cinema: «Durante il film Colinot l’alzasottane. Sul set c’era una capretta. La proprietaria mi ha detto “si sbrighi a finire la sua scena, perché domenica è la comunione di mio nipote e dobbiamo farla allo spiedo”. Ho subito comprato la bestiola e l’ho portata con me, attaccata a una corda, nell’hotel a cinque stelle. Quel giorno ho preso la decisione di smetterla con il cinema e di aiutare gli animali. Era il giugno 1973, avevo 38 anni» (Montefiori, CdS).

(a cura di Daria Egidi)