La Domenica del Corriere, domenica 29 gennaio 1899 , 3 settembre 2014
Tags : Articoli sull’Oceanic
La più grande nave al mondo (articolo del 29/7/1899)
La Domenica del Corriere, domenica 29 gennaio 1899
Il 14 corr., da un cantiere di Belfast (Irlanda) fu varato per conto della White Star Line il vapore Oceanic, che è il più grande del mondo. Esso ha le seguenti dimensioni: lunghezza 215 m, larghezza 20,75 ed altezza 15. Lo stesso Great Estern – il celebre gigante che tutti conoscono e servì alla posa del cavo transatlantico – era lungo 206 m, ma in compenso misurava 18.916 tonn., in confronto alle 17.040 dell’Oceanic il quale poi, rispetto alla lunghezza, è fra i più stretti colossi dal mare.
Occorre rilevare che i costruttori dell’Oceanic (a rivestire il quale si impiegarono 17.000 lamiere d’acciaio ribadite da 1.700.000 bolloni) non volendo vincere in corsa i più rapidi piroscafi esistenti, ne limitarono la velocità a 87 km l’ora, non però come massimo, bensì quale media oraria del viaggio, quindi la macchina ebbe la forza di 28.000 cavalli.
Che meravigliosi progressi da quando il Savannah – che fu la prima nave munita di macchina – abbandonava il 26 maggio 1819 il porto omonimo diretto a Liverpool, impiegando 27 giorni nella traversata!
Le caldaie dell’Oceanic sono 15, di cui 12 doppie; le macchine sono due a triplice espansione ed a quattro cilindri; ogni macchina mette in moto una elica. Il fumo delle caldaie è esaurito da due altissimi fumaioli, nel cui interno potrebbero correre comodamente due carrozzoni di trams di quelli londinesi coll’imperiale, uno di fianco all’altro, come si vede dalla nostra incisione.
Per mantenere la media oraria di 37 km, che poi è quella di un treno ferroviario, le fornaci delle caldaie dovranno abbruciare in media 670 tonn. di carbone al giorno, ciò che porta il consumo totale di ogni traversata a circa 4.000 tonn.
L’Oceanic porterà una scorta di carbone di circa 5.000 tonn.0, mediante le quali, se invece di 37, s’accontentasse di filare 22 km all’ora, potrebbe navigare 81 giorni consecutivi percorrendo 23.400 nodi o miglia marine, cioè 44.339 chilometri: qualche cosa di più della circonferenza della terra all’equatore che è calcolata da Faye in kilometri 40.016.
Il consumo d’acqua quotidiano per alimentare quelle caldaie sarà di litri 6.720.000.
Nelle macchine marine il vapore che sfugge dai cilindri non si scarica nell’atmosfera, ma nei condensatori, dove si trasforma in acqua che ritorna nella caldaia, cosicché oltre alla circolazione di tutta questa massa d’acqua, che corrisponde a 78 litri al minuto secondo, ne occorre dell’altra per refrigerare i condensatori; quindi le pompe delle oceaniche dovranno versare e riversare incessantemente un fiume d’acqua nelle sue viscere.
Gli addobbi ed arredamenti interni di questo vapore saranno di un lusso fantastico e superiore a quello di ogni altro vapore esistente.
La luce elettrica, caloriferi, ventilatori, saloni, salotti gabinetti, bagni, ampie lunghissime terrazze per passeggiate; nulla mancherà sullo superbo Oceanic; ma, come è uso, gli sforzi maggiori saranno concentrati nel salone da pranzo; come tutte le cure alla cucina. I cinque pasti regolamentari di bordo non sono forse la occupazione principale dei passeggeri?
Per il servizio di cucina e di tavola, fra intendenti, capi cuochi, camerieri e garzoni, il personale supererà 150 persone, e per ogni viaggio le provviste principali comprenderanno 200 quintali di carni fresche, 22 di pesce, 240 di patate, 3500 animali pennuti, 1300 litri di latte, ecc.
Questi dati possono dare un’idea di tutto il resto.
Il personale di macchina e di coperta porterà a circa cinquecento persone l’equipaggio dell’Oceanic, il quale ospiterà circa 300 passeggeri di I classe e 400 di II.
Questa nave superba però avrà il diritto di battere la bandiera azzurra invece della rossa perché ascritta nella riserva navale inglese.
Armata in guerra, irta di cannoni potenti, sarà un formidabile incrociatore, oppure un trasporto capace di portare 1.500 soldati di cavalleria con i loro cavalli e 4.000 fantaccini.
Il suo dislocamento di 30.000 tonn. è il doppio di quello della più grande nave da guerra oggi esistente.
Costerà all’incirca 12 milioni di lire italiane; dico costerà perché l’arredamento completo non è finito, e occorrerà qualche tempo prima che possa prendere il mare.
L’entusiasmo che destano queste ardite intraprese, ove al genio industriale si unisce lo slancio del capitale, è per noi italiani temperato da una riflessione malinconica. Noi non possediamo oggi neppure un vapore capace di emulare non già i colossi del giorno, ma neppure quelli che datano da 10 anni; appena si fanno confronti tra le nostre navi e le straniere, noi siamo costretti riconoscerci pigmei!
L’ex marinaio
Il 14 corr., da un cantiere di Belfast (Irlanda) fu varato per conto della White Star Line il vapore Oceanic, che è il più grande del mondo. Esso ha le seguenti dimensioni: lunghezza 215 m, larghezza 20,75 ed altezza 15. Lo stesso Great Estern – il celebre gigante che tutti conoscono e servì alla posa del cavo transatlantico – era lungo 206 m, ma in compenso misurava 18.916 tonn., in confronto alle 17.040 dell’Oceanic il quale poi, rispetto alla lunghezza, è fra i più stretti colossi dal mare.
Occorre rilevare che i costruttori dell’Oceanic (a rivestire il quale si impiegarono 17.000 lamiere d’acciaio ribadite da 1.700.000 bolloni) non volendo vincere in corsa i più rapidi piroscafi esistenti, ne limitarono la velocità a 87 km l’ora, non però come massimo, bensì quale media oraria del viaggio, quindi la macchina ebbe la forza di 28.000 cavalli.
Che meravigliosi progressi da quando il Savannah – che fu la prima nave munita di macchina – abbandonava il 26 maggio 1819 il porto omonimo diretto a Liverpool, impiegando 27 giorni nella traversata!
Le caldaie dell’Oceanic sono 15, di cui 12 doppie; le macchine sono due a triplice espansione ed a quattro cilindri; ogni macchina mette in moto una elica. Il fumo delle caldaie è esaurito da due altissimi fumaioli, nel cui interno potrebbero correre comodamente due carrozzoni di trams di quelli londinesi coll’imperiale, uno di fianco all’altro, come si vede dalla nostra incisione.
Per mantenere la media oraria di 37 km, che poi è quella di un treno ferroviario, le fornaci delle caldaie dovranno abbruciare in media 670 tonn. di carbone al giorno, ciò che porta il consumo totale di ogni traversata a circa 4.000 tonn.
L’Oceanic porterà una scorta di carbone di circa 5.000 tonn.0, mediante le quali, se invece di 37, s’accontentasse di filare 22 km all’ora, potrebbe navigare 81 giorni consecutivi percorrendo 23.400 nodi o miglia marine, cioè 44.339 chilometri: qualche cosa di più della circonferenza della terra all’equatore che è calcolata da Faye in kilometri 40.016.
Il consumo d’acqua quotidiano per alimentare quelle caldaie sarà di litri 6.720.000.
Nelle macchine marine il vapore che sfugge dai cilindri non si scarica nell’atmosfera, ma nei condensatori, dove si trasforma in acqua che ritorna nella caldaia, cosicché oltre alla circolazione di tutta questa massa d’acqua, che corrisponde a 78 litri al minuto secondo, ne occorre dell’altra per refrigerare i condensatori; quindi le pompe delle oceaniche dovranno versare e riversare incessantemente un fiume d’acqua nelle sue viscere.
Gli addobbi ed arredamenti interni di questo vapore saranno di un lusso fantastico e superiore a quello di ogni altro vapore esistente.
La luce elettrica, caloriferi, ventilatori, saloni, salotti gabinetti, bagni, ampie lunghissime terrazze per passeggiate; nulla mancherà sullo superbo Oceanic; ma, come è uso, gli sforzi maggiori saranno concentrati nel salone da pranzo; come tutte le cure alla cucina. I cinque pasti regolamentari di bordo non sono forse la occupazione principale dei passeggeri?
Per il servizio di cucina e di tavola, fra intendenti, capi cuochi, camerieri e garzoni, il personale supererà 150 persone, e per ogni viaggio le provviste principali comprenderanno 200 quintali di carni fresche, 22 di pesce, 240 di patate, 3500 animali pennuti, 1300 litri di latte, ecc.
Questi dati possono dare un’idea di tutto il resto.
Il personale di macchina e di coperta porterà a circa cinquecento persone l’equipaggio dell’Oceanic, il quale ospiterà circa 300 passeggeri di I classe e 400 di II.
Questa nave superba però avrà il diritto di battere la bandiera azzurra invece della rossa perché ascritta nella riserva navale inglese.
Armata in guerra, irta di cannoni potenti, sarà un formidabile incrociatore, oppure un trasporto capace di portare 1.500 soldati di cavalleria con i loro cavalli e 4.000 fantaccini.
Il suo dislocamento di 30.000 tonn. è il doppio di quello della più grande nave da guerra oggi esistente.
Costerà all’incirca 12 milioni di lire italiane; dico costerà perché l’arredamento completo non è finito, e occorrerà qualche tempo prima che possa prendere il mare.
L’entusiasmo che destano queste ardite intraprese, ove al genio industriale si unisce lo slancio del capitale, è per noi italiani temperato da una riflessione malinconica. Noi non possediamo oggi neppure un vapore capace di emulare non già i colossi del giorno, ma neppure quelli che datano da 10 anni; appena si fanno confronti tra le nostre navi e le straniere, noi siamo costretti riconoscerci pigmei!
L’ex marinaio