29 agosto 2014
Tags : Quo vadis? (1951)
Appunti su Quo vadis?
Crudele Peter Ustinov, Nerone nel Quo vadis di Mervyn Le Roy, che gli valse una nomination all’Oscar. Personaggio sfaccettato, sottilmente crudele, infido, ma anche ironico, geniale, qua e là grottesco.
Suicidi Marina Berti che in Quo vadis? è una schiava che si suicida svenandosi e abbracciando la statua del suo amato Petronio.
Comparse Quel giorno che Sophia Loren (allora ancora Lazzaro) e la mamma arrivarono a Cinecittà dove Mervin Roy stava girando Quo Vadis con Peter Ustinov, Robert Taylor e Deborah Kerr. La mamma di Sofia, valigia in mano, superò lo sbarramento delle guardie, si presentò davanti al regista e gli urlò: «L’inglese non lo sappiamo, ma ce murimmo e famme, e questo you understand...». Roy le prese tutt’e due come comparse [Barbara Palombelli, Cds 27/10/2003]. Tra le comparse di Quo Vadis anche un giovanisssimo Bud Spencer.
Loren Quando ragazzina arrivò da Pozzuoli a Roma «per cercare di sbarcare il lunario», la madre al provino in inglese per fare il suo primo passo come generica a Quo Vadis? si raccomandò: rispondi sempre «yes». Hai già lavorato nel cinema? «Yes». Quanti anni hai? «Yes» [Valerio Cappelli, Cds 20/10/2007; Leggi qui tutto l’articolo].
Invasione «Con Quo Vadis? comincia l’invasione del cinema americano in Italia» (Lietta Tornabuoni). Fu il primo film americano girato in Italia, un’attuazione del piano Marshall per la creazione di posti di lavoro e la produzione dei vari manufatti destinati a restare in Italia. Non piacevano a Groucho Marx: «Non vedo film in cui il protagonista ha le tette più grosse della primattrice» [Fabio Ferzetti, Mes 27/8/98].
Marshall «Per l’Italia Quo vadis fu più importante del piano Marshall» (Giulio Andreotti).