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 2014  agosto 27 Mercoledì calendario

Vite dei 7.247 italiani che fanno l’Italia secondo Dell’Arti (articolo del 13/11/2008)

Corriere della Sera, giovedì 13 novembre 2008
Si può prendere come un gioco, il Catalogo dei viventi 2009 (Marsilio, pp. 1.920, euro 39). Se uno si ritrova fra i 7.247 «italiani notevoli», raccontati in quasi duemila pagine, può sentirsi gratificato, sospirare di sollievo. Se invece il proprio nome non c’è, la miglior via d’uscita è prendersela con i due autori, Giorgio Dell’Arti e Massimo Parrini, accusarli d’ignoranza. Se pure il nome c’è, interviene un secondo livello di ansia. Ecco, ad esempio, la malinconica telefonata a Dell’Arti del professor Pedullà Walter, critico letterario ed ex presidente Rai: «Le sembra giusto: poche righe per me e tre colonne di testo per Totti?». Oppure: perché tre (3) righe per il semiologo Omar Calabrese e ventisei righe per Pietro Calabrese, direttore di giornali? Accademia contro giornalismo.

Ma il Catalogo, a dispetto del titolo, non è un elenco e nemmeno una piccola enciclopedia. Il criterio con cui i viventi sono stati scelti è la «notevolezza » (neologismo di Dell’Arti), la quantità di vita offerta in pubblico, e risente quindi molto delle citazioni sui mass media. Il metodo Dell’Arti- Parrini (il primo Catalogo è del 2007) consiste nell’arte meticolosa del dettaglio. Dati e anche battute, aneddoti, curiosità, giudizi altrui. In questo modo, secondo Giuseppe De Rita, che ha presentato ieri il libro, «si restituisce ai viventi una certa rotondità, mentre stampa e tv tendono a fare dei personaggi pubblici sempre lo stesso ritratto, li rendono maschere». Dell’illustre cardinale Silvestrini si raccontano le camicie immacolate e le mani curate e come tentò di impedire l’elezione di Papa Ratzinger. Dell’ex rabbino di Roma Toaff si narra che fu salvato dai tedeschi da un prete di nome Bernardino. Di Cossiga (tre pagine) che è juventino, come ogni vero sardo. E poi, De Mita e le sue citazioni nella campagna elettorale 2008: Mozart, Cechov, Van Gogh, Buñuel. Il banchiere Profumo e la passione per l’Inter: se ha perso nessuno entra volentieri nel suo ufficio, lunedì mattina. Spremute di esistenze, dove gesti nobili si mescolano alle debolezze, le passioni agli errori.

Fra i Notevoli del Catalogo il rapporto uomini-donne è 5 contro uno, ma tende alla parità man mano che si esaminano le fasce più giovani. Spiegazione di Dell’Arti: «Troppe volte le donne non sono ammesse nella schiera dei Notevoli se non sono giovani e – probabilmente – piacenti ». L’età media è di 56 anni, molto più alta però nei settori della politica e dell’economia.

I ritratti più lunghi sono quelli di Silvio Berlusconi (332 centimetri di carta) e Veltroni (191). Totò Riina è a 135, Sofri a 120, Napolitano e Bossi entrambi a 96, Fo e Fiorello 95, Andreotti, Muti e Umberto Eco 92. Prima fra le donne, Sofia Loren, a quota 90 centimetri, seguita da Carla Bruni, 85. Clementina Forleo ha 75 centimetri, Ilda Boccassini 57. Fra le città di origine dei Notevoli, Roma è prima, Trieste seconda e Reggio Calabria sesta (grazie, purtroppo, soprattutto ai suoi boss criminali).

Andrea Garibaldi