La Gazzetta dello Sport, 11 luglio 2011
“Repubblica” scrive che Berlusconi, per trovare i 560 milioni da versare a De Benedetti, potrebbe disfarsi della maggioranza del Milan, a favore magari di qualche magnate russo che gli lascerebbe la presidenza onoraria
“Repubblica” scrive che Berlusconi, per trovare i 560 milioni da versare a De Benedetti, potrebbe disfarsi della maggioranza del Milan, a favore magari di qualche magnate russo che gli lascerebbe la presidenza onoraria. La squadra sarebbe particolarmente appetibile adesso per via dello scudetto. C’è a questo proposito una dichiarazione di Galliani: «La sentenza è certamente qualcosa che colpisce in maniera fortissima la proprietà del Milan, che è appunto Fininvest. So quanto Berlusconi ami il Milan, quindi sono sicurissimo che farà ogni sforzo per mantenerlo in cima al mondo dove lo ha portato. Per il resto, sono riflessioni che farà il presidente Berlusconi». Galliani è sicuro che il premier – che sabato ha saltato la visita a Lampedusa e ieri ha disertato il matrimonio di Brunetta - sarà domani a Milanello, per salutare la squadra all’inizio della stagione. Galliani ha ricordato che Berlusconi, nel 1986, «prese la squadra in un’aula di tribunale e poi l’ha portata a tanti successi».
• È possibile?
Forse per recuperare i soldi perduti, sicuramente non per trovare la liquidità necessaria a saldare De Benedetti. L’Ingegnere può in teoria chiedere i 560 milioni già questa settimana e, se non glieli dà Berlusconi, se li farà consegnare da Unicredit, che, con altre tre banche, ha garantito Fininvest. Come abbiamo già scritto ieri, però, i 560 milioni ci sono, anzi nelle casse di Fininvest ce ne sono 700, grazie alla quotazione in Borsa, nel 2005, del 16,6% di Mediaset che fruttà due miliardi di liquidità. Dopo di che in Fininvest dovranno fare i conti sul significato finanziario di questo esborso. La prima valutazione è che sono stati cancellati gli utili di tre anni e mezzo. La seconda è che, restando così le cose, la Fininvest probabilmente non pagherà dividendi fino al 2014. Fininvest ha anche affidamenti non utilizzati per 950 milioni: ma si tratta di prestiti da saldare a breve. È possibile che il presidente del consiglio e i suoi figli debbano mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare l’azienda. Fininvest è comunque una grossa realtà, con 2,6 miliardi di patrimonio, che dà lavoro a ventimila persone.
• La Mondadori corre dei rischi?
L’esborso è della Fininvest, non della Mondadori. Certo la casa di Segrate è in crisi. Crisi storica, se si guardano i corsi azionari, dato che il titolo vale adesso molto meno di vent’anni fa. E crisi effettiva: i periodici sono in stato di crisi fino al prossimo novembre, da “Panorama” in due anni sono stati prepensionati o incentivati a uscire 82 giornalisti, lo stesso direttore del settimanale, Giorgio Mulè, parla di una sentenza che mette «un’ipoteca sul futuro di un’azienda, con tutte le ricadute su occupazione e investimenti». Bisogna fare un po’ di sconto a queste dichiarazioni (hanno vagamente fatto capire che le aziende sono in pericolo sia il premier che sua figlia Marina), perché fanno parte del clima che Berlusconi sta cercando di creare intorno alla sentenza per ottenere la sospensione del pagamento oppure un terreno favorevole al varo di una legge o leggina che blocchi tutto.
• La Corte d’Appello potrebbe sospendere il pagamento?
Gli avvocati di Fininvest ricorreranno in Cassazione e nel frattempo chiederanno la sospensione del pagamento fino alla sentenza definitiva (quella della Cassazione, appunto). Possono ottenere la sospensione se dimostrano che l’esborso di 560 milioni mette in pericolo i posti di lavoro, se cioè convincono i giudici che una somma tanto alta potrebbe creare un disastro senza rimedio: quando – ipoteticamente – la Cassazione rovesciasse il verdetto e desse ragione al Cavaliere, non sarebbe più possibile con i 560 milioni restituiti rimettere in piedi aziende definitivamente fallite. Non sarà semplice dimostrare che c’è un pericolo concreto di default, perché l’impero del Cav, e il Cav stesso, sono straordinariamente ricchi: Forbes lo piazza al 116° posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo e gli accredita patrimonio personale di 5 miliardi. Nel ultimi 17 anni Berlusconi e i suoi figli hanno incassato ogni mese dalle sole cedole 8 milioni. Ma i giudici dell’Appello potrebbero condire il pericolo di default (che in astratto non si può escludere del tutto) con una certa sapienza politica che consiglierebbe in questo momento di non esasperare la situazione. La sospensione del pagamento non è del tutto da escludersi.
• E De Benedetti?
De Benedetti non avrebbe da lamentarsi troppo perché anche se incassasse quei soldi non potrebbe poi farci troppo affidamento fino a sentenza definitiva. Se la Cassazione desse ragione a Berlusconi, infatti, dovrebbe restituirli immediatamente.
• Il Cav potrebbe tentare il varo di un’altra legge?
Si sa che i suoi legali ci si stanno scervellando. Ma è difficile, sia per il poco tempo a disposizione sia per il contesto politico, che non è più quello di un tempo.