Fior da fiore, 9 maggio 2014
Arresti per l’Expo di Milano • Claudio Scajola in carcere • I separatisti dell’Ucraina orientale ignorano la richiesta di Putin e insistono con il referendum secessionista • Camusso rieletta segretario della Cgil • L’anno prossimo avremo il 730 precompilato
Expo/1 Ieri a Milano sono stati arrestati in sette per appalti e favori legati all’Expo 2015. Tra gli arrestati, due che furono coinvolti nelle inchieste di Mani Pulite, più di venti anni fa: Primo Greganti, collettore delle tangenti al Pci, e Gian Stefano Frigerio, ex segretario della Dc lombarda e ora in Forza Italia. Poi ci sono: Luigi Grillo, fino al marzo 2013 parlamentare del Pdl, anche lui ex Dc, già coinvolto nell’inchiesta sulla scalata ad Antonveneta; il direttore generale della pianificazione e acquisti di Expo, Angelo Paris; l’ex segretario Udc Liguria, Sergio Cattozzo; l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro. Agli arresti domiciliari Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, già finito in carcere il 24 marzo per una serie di turbative d’aste nell’assegnazione degli appalti dell’Expo. L’accusa dei magistrati Ilda Boccassini, Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio parla di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta e si riferisce, in gran parte, proprio alla gestione degli appalti di Expo. Per le imprese c’erano gli appalti dell’esposizione, degli ospedali lombardi e di aziende pubbliche nazionali; promozioni e carriera spedita per i funzionari pubblici ambiziosi disposti a favorire le aziende raccomandate; per gli intermediari le mazzette degli imprenditori che così superano le verifiche delle gare ai danni dei concorrenti onesti accaparrandosi contratti milionari.
Expo/2 Frigerio era il “capo” della associazione. Greganti e Grillo sono «gli organizzatori incaricati dell’attività di raccordo con il mondo politico» e portano i contatti con le imprese delle rispettive aree politiche. Sugli appalti affidati a imprese raccomandate prendevano percentuali e garantivano promozioni e carriere spedite ai funzionari pubblici compiacenti. Agli appoggi del centrodestra pensavano il Frigerio e Grillo. Per influenzare gli altri e per arrivare alle Coop serviva Greganti. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Scajola Ieri mattina è stato arrestato l’ex ministro Claudio Scajola. È accusato di aver aiutato la fuga di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa in favore della cosca di ’ndrangheta dei Rosmini. Matacena si trova a Dubai, ma Scajola si stava adoperando per spostarlo a Beirut, dove sperava di ottenere per lui asilo politico: un salvacondotto che sarebbe stato possibile grazie all’intervento di Vincenzo Speziali, calabrese sposato con una libanese, che ha importanti contatti con esponenti del governo di Beirut. Scrivono i magistrati su Scajola: «È in pole position nell’impegno volto all’individuazione di uno Stato estero che evitasse per quanto possibile l’estrazione del Matacena. Tale Stato lo individuava nel Libano, impegnandosi con personaggi esteri di rango istituzionale per ottenere tale appoggio per tramite di importanti amicizie». Agli arresti domiciliari sono finiti anche la segretaria di Scajola, Roberta Sacco, e la madre e la moglie di Matacena, Raffaella De Carolis e Chiara Rizzo.
Ucraina Ai separatisti dell’Ucraina orientale non importa che Putin abbia chiesto di sospendere il referendum sull’indipendenza da Kiev, organizzato per domenica prossima. Hanno deciso che la votazione di farà: il capo della commissione elettorale dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha detto che la richiesta di rinviare il voto «arriva da una persona che davvero ha a cuore gli interessi del sud-est» dell’Ucraina, ma poi ha aggiunto che «ci sono milioni di persone che vogliono esprimere il proprio voto».
Cgil Al congresso della Cgil Susanna Camusso è stata rieletta segretario generale del sindacato, con il 73% dei voti. Nel suo discorso, ha parlato contro Renzi e il governo: «Il ritornello sulla riduzione dei permessi sindacali nel pubblico impiego perché costituiscono un costo appartiene alla teoria generale secondo la quale se la democrazia costa si può tagliare. Si comincia così e non si sa dove si va a finire».
730 Il governo ha in progetto di spedire ai contribuenti, dal prossimo anno, il 730 già compilato. L’operazione dichiarazione-precompilata, sulla scia di quanto avviene già in Francia, non potrà riguardare tutti coloro che compilano il 730, ma solo chi ha redditi stabili e facilmente identificabili: pensionati e lavoratori dipendenti. Questi contribuenti hanno un reddito sostanzialmente uguale nel corso degli anni e che l’Agenzia delle entrate potrà recuperare senza problemi dai cosiddetti sostituti d’imposta cioè dai datori di lavoro. Il 730 precompilato arriverà anche a chi, oltre al reddito stabile, possiede una casa oppure è costretto a fare la dichiarazione per detrazioni o deduzioni facilmente prevedibili, come gli sconti pluriennali per la ristrutturazione degli appartamenti, oppure mutui o polizze vita. Coloro che invece ricorrono al modello per detrarre spese meno prevedibili, come quelle mediche oppure hanno collaborazioni saltuarie, riceveranno un precompilato base sul quale potranno intervenire da soli o con l’aiuto del Caf o del commercialista.
(a cura di Daria Egidi)