La Gazzetta dello Sport, 18 maggio 2011
Berlusconi non parla, Bossi nemmeno, Verdini dice che è stato sostanzialmente un pareggio, Bersani gli risponde: «Ci fate ridere», Grillo chiarisce che lui non è il terzo polo di nessuno e che quindi non si alleerà con nessuno, il trio Fini-Casini-Rutelli – detto anche Terzo Polo – lascerà quasi sicuramente libertà di voto ai suoi sostenitori, Verdini ha detto che il vero Terzo Polo è formato da quelli della sinistra estrema o radicale (stanno in effetti sull’8-9%, mentre il trio oscilla in genere tra il 5 e il 6), Casini gli ha risposto di pensare ai disastri del Pdl, Nichi Vendola ha dichiarato che lui e i suoi appoggeranno ventre a terra tutti i candidati antiberlusconiani, compreso De Magistris, il quale però non vuole, almeno ufficialmente, apparentarsi con nessuno, però dovrà dare qualche risposta a Bersani che ieri a Otto e mezzo ha detto di aver cominciato una discussione, meglio una trattativa, per fargli vincere il ballottaggio a Napoli…• Eccetera eccetera

Berlusconi non parla, Bossi nemmeno, Verdini dice che è stato sostanzialmente un pareggio, Bersani gli risponde: «Ci fate ridere», Grillo chiarisce che lui non è il terzo polo di nessuno e che quindi non si alleerà con nessuno, il trio Fini-Casini-Rutelli – detto anche Terzo Polo – lascerà quasi sicuramente libertà di voto ai suoi sostenitori, Verdini ha detto che il vero Terzo Polo è formato da quelli della sinistra estrema o radicale (stanno in effetti sull’8-9%, mentre il trio oscilla in genere tra il 5 e il 6), Casini gli ha risposto di pensare ai disastri del Pdl, Nichi Vendola ha dichiarato che lui e i suoi appoggeranno ventre a terra tutti i candidati antiberlusconiani, compreso De Magistris, il quale però non vuole, almeno ufficialmente, apparentarsi con nessuno, però dovrà dare qualche risposta a Bersani che ieri a Otto e mezzo ha detto di aver cominciato una discussione, meglio una trattativa, per fargli vincere il ballottaggio a Napoli…
• Eccetera eccetera. Ha più vinto il centro-sinistra o ha più perso Berlusconi?
Questa domanda è stata fatta a Franceschini da quelli della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora.
• E Franceschini che cosa ha risposto?
«Hanno più perso loro». Tra l’altro qualche distinguo sulla vittoria di Bersani ci vuole: Napoli è stata un disastro e a Milano Pisapia non è il candidato del Pd, ma di Vendola. In parecchi altri posti, il vento del Nord si traduce in un vento di Vendola. Le dico un vincitore sicuro di queste elezioni: il metodo delle primarie, al quale il Partito democratico non potrà più rinunciare. Bersani, nelle varie interviste rilasciate ieri, ha fatto capire che dovrà affrontare una primaria vera quando si tratterà di scegliere il candidato-premier del centro sinistra per le politiche del 2013. In questo senso, si deve fare un monumento a Fassino. Pezzo grosso del Pd, di cui è stato persino segretario, si è serenamente sottoposto al voto delle primarie nel suo partito per acquisire il diritto a correre per la successione di Chiamparino. Ha poi vinto senza discussioni e con molto stile. L’inverso è accaduto a Napoli: primarie-vergogna e catastrofe per il candidato del Pd.
• Parliamo di Berlusconi.
Non c’è poi molto da dire: a Milano ha preso meno di 28 mila preferenze contro le 53 mila di cinque anni fa. In conferenza stampa, La Russa ha chiesto a un giornalista: «Chi le dice che non sia un successo?». Mah. Mentana ha rimandato il video in cui si vede un Cav prima del voto – e piuttosto trionfante alla sua maniera – che sul palco grida: «Se prendessi meno di 53 mila voti – io, che quando mi hanno chiesto: «Ma tu per Milano ce la metteresti la faccia» non ho esitato un secondo a rispondere – beh, se prendessi anche un voto meno di 53 mila quelli di sinistra mi farebbero subito il funerale». Ha preso molto meno di 53 mila voti e siamo ormai al terzo giorno di silenzio. Ieri sera c’è stato un mega vertice a Palazzo Grazioli di tutto il Pdl, mentre la Lega aveva passato la giornata a discutere con Bossi a Milano. Quello che ho capito è questo: stanno tutti e due pensando a come salvare la Moratti, e per il momento hanno accantonato qualunque resa dei conti in attesa dell’esito del ballottaggio. Dicono tutti che hanno capito il messaggio e che adesso vogliono parlare dei problemi della città e di quante belle cose ha fatto il sindaco in questi cinque anni. Poi ci sono trecentomila elettori che non hanno votato al primo turno e che bisognerebbe smuovere. Poi una quota di elettori moderati che non ha votato per nessuno dei due potrebbe confluire sul candidato del centro-destra, anche se Pisapia ha giurato che la metà dei terzopolisti sta con lui. Berlusconi ha dimostrato tante volte di avere mille vite, ma l’impresa appare davvero difficile. I leghisti hanno già chiesto al loro alleato una verifica di governo da tenersi ai primi di giugno. La parola “verifica” in un contesto come questo suona terribile. Ci sarà anche un voto di fiducia alla Camera, come ha preteso Napolitano per via della vicenda dei Responsabili che hanno cambiato la natura della maggioranza. Dai Responsabili ieri è arrivata questa dichiarazione, rilasciata da Luciano Sardelli (il capogruppo) ai colleghi de “Il Fatto”: «Il discorso sui sottosegretari è chiuso, non se ne parla più».
• Lei se lo immagina che cosa gira nella testa di Berlusconi?
Il Giornale ieri ha titolato: «Tira una brutta aria». L’idea di un qualche complotto c’è, l’idea per esempio (adesso respinta da tutti con sdegno) che i leghisti al primo giro si siano impegnati poco, per fare lo stivaletto malese al loro alleato. Chiacchiere riferiscono che Berlusconi si studierebbe di recuperare lo svantaggio sputtanando per quanto possibile Pisapia, gridando che è l’uomo dei centri sociali e dei gruppettari, Castelli in conferenza stampa ha già sostenuto che nel suo programma ci sono le “stanze del buco” per i drogati, alla maniera svizzera.
• E i problemi della città?
Berlusconi concepisce solo le cariche a testa bassa.