La Gazzetta dello Sport, 9 maggio 2011
Ci sono problemi dei quali, apparentemente, non ci libereremo mai: gli immigrati a Lampedusa, i rifiuti che sommergono Napoli…• È tutta colpa nostra? Dipende dal fatto che l’Italia è fatta come è fatta?Per i rifiuti che sommergono Napoli sarei propenso a rispondere di sì

Ci sono problemi dei quali, apparentemente, non ci libereremo mai: gli immigrati a Lampedusa, i rifiuti che sommergono Napoli…
• È tutta colpa nostra? Dipende dal fatto che l’Italia è fatta come è fatta?
Per i rifiuti che sommergono Napoli sarei propenso a rispondere di sì. Fermare gli immigrati che arrivano dall’Africa mi pare invece al di fuori della nostra portata. Il ministro Maroni ha detto che dalla Tunisia non ne sbarcano più, sono tutte carrette che partono dalla Libia, come quella dell’altro giorno che è affondata davanti a Tripoli e ha provocato la morte di decine di persone. Gli immigrati che arrivano dalla Libia non possono essere respinti: la Libia è zona di guerra e chi scappa ha diritto al titolo di profugo politico, di rifugiato. Va soccorso in ogni caso. Sabato sera la nave Excelsior ha trasferito da Lampedusa a Taranto e alla tendopoli di Manduria 1.066 disgraziati.
• Quanti ne sono arrivati da ultimo?
L’altra notte un barcone con circa 500 migranti si è incagliato sugli scogli di Cavallo Bianco, a poca distanza dal porto. Racconta il maggiore Fabrizio Pisanelli: «Abbiamo visto scene apocalittiche, i soccorritori si sono buttati in mare per salvare questi 500 poveretti. Sulla barca erano riusciti a salire tre finanzieri, stavano dirigendo verso l’imboccatura del porto quando il timone si è improvvisamente rotto impedendogli di virare verso sinistra. Il barcone si è infranto sugli scogli e solo grazie alla perizia dei finanzieri che hanno matenuto la marcia ingranata la barca non è stata ripetutamene sbattuta sugli scogli. Tutti si sono buttati in mare: finanzieri, uomini della capitaneria, carabinieri, poliziotti, volontari..... a braccia si passavano quei disperati appena arrivati in Italia. Tra loro tante donne e bambini». Sono andati avanti così per un’ora e mezza, fino a quando tutti gli immigrati non hanno raggiunto l’asciutto. Tra di loro c’erano ventidue donne incinte. Sto raccontanto questo episodio perché altamente drammatico. Poco prima erano arrivate altre due imbarcazioni, una con 655 profughi e l’altra con 187. In quella con 187 sarebbe anche stato individuato lo scafista.
• Qui mi pare che effettivamente l’Italia può fare poco per fermare i flussi.
Maroni ha detto: «Bisogna che la guerra finisca e finisca presto, bisogna trovare una soluzione che dia stabilità alla Libia, altrimenti saremo costretti ad assistere quotidianamente ad arrivi massicci di profughi sulle nostre coste. I profughi continuano ad arrivare e temo che aumenteranno, realizzando purtroppo l’allarme che avevo già lanciato». Il sindaco di Lampedusa dà la colpa a Gheddafi: «Così come hanno trovato una soluzione al problema Bin Laden l’Europa o gli Stati Uniti facciano lo stesso con Gheddafi in Libia. Lo so che sono parole dure, ma noi a Lampedusa siamo ormai vicini alla disperazione. O si trova l’accordo con la Libia o si rimuove immediatamente Gheddafi. Sono convinto che fino a quando ci sarà Gheddafi al potere noi continueremo ad avere migliaia di profughi in arrivo. È una vera e propria ritorsione umana. Prima era lo stesso Gheddafi a bloccare la partenza dei profughi, adesso invece è lui stesso ad andarli a cercare, farli imbarcare e a mandarli da noi come scudi umani per fare capire che lui non se ne andrà mai dalla Libia. Ed è disposto a fare morire centinaia di innocenti pur di raggiungere il suo scopo».
• Com’è la situazione sul terreno?
Si sta combattendo a Misurata, con risultati alterni. Gheddafi ha mandato degli aerei piccoli, del tipo che si adopera per irrorare i campi con gli insetticidi, a bombardare quattro depositi di petrolio che erano in mano ai ribelli. Quelli della Nato non li hanno visti e così i depositi sono andati a fuoco. Ma la città non è ancora caduta in mano alle forze del rais, che vengono anzi bombardate.
• Si tratta infine di stabilire se esiste un modo per uscire dall’emergenza rifiuti napoletana. Così, tanto per completare il processo a noi stessi.
Al momento mi pare che non si possa che essere pessimisti. Napoli è sommersa da 3700 tonnellate e il contingente dei militari – a quanto pare – non può smaltire più di 60 tonnellate al giorno. L’Asìa (Azienda Servizi Igiene Ambientale) ha emesso un comunicato molto duro in cui sostiene che per ragioni televisive si dà la precedenza ai camion militari. È accaduto davanti all’impianto di Giugliano. «Mentre i nostri dipendenti restano in attesa 19 ore per mancanza di sversatoi, il Tg1 manda alle 20 le immagini dei soldati-eroi che salvano Napoli dai napoletani incapaci e fannulloni. E intanto Napoli è a quota 3700 tonnellate abbandonate in strada. Ora basta». Si annunciano manifestazioni clamorose nei prossimi giorni. Probabilmente in prossimità delle elezioni.