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 2014  aprile 17 Giovedì calendario

Appunti su Virginia Woolf

Io Donna
Stalattiti Lettera scritta da Virginia Woolf all'amica Lady Ottoline Morrell, organizzatrice di feste stravaganti e di salotti molto frequentati tra l'Ottocento e il Novecento: «Odio fare il secchio passivo. I tuoi grandi uomini mi annoiano a morte. Come diavolo fai a estrarre sufficiente nutrimento dal maschio solitario? Pensavo al tuo tea-party con Stephen Spender che parla di sé, il vecchio Tom Eliot che si allarga sullo stesso tema e tutti gli altri che gli vanno dietro. Ebbene io, nelle relazioni umane, preferisco illuminare più gli angoli di uno solo. Tutti questi grand'uomini mi sembrano stalattiti congelate».

Uccelli Nel 1904 Virginia Woolf, in pieno esaurimento nervoso per la morte del padre, ebbe l'impressione di sentire gli uccelli del giardino parlare in greco classico (tentò di buttarsi dalla finestra).

Pietre Tentò tre volte il suicidio. Ci riuscì la quarta, nel 1941, gettandosi nel fiume Ouse dopo essersi riempita di pietre le tasche del cappotto. Dalla lettera d'addio al marito Leonard, che le rimase sempre vicino: «Carissimo, sono sicura che sto impazzendo di nuovo. E questa volta non mi riprenderò. Comincio a sentire voci, non riesco a concentrarmi... Non ce la faccio più a lottare».

Sasso «Qualche volta sono esasperata dalla violenza del tuo desiderio. Come ti ho detto bruscamente l'altro giorno, non provo attrazione fisica per te. Ci sono momenti – l'altro giorno quando mi hai baciata – in cui non sono più sensibile di un sasso» (Virginia, lettera a Leonard Woolf, 1 maggio 1912. Si sposarono il 10 agosto 1912).

Istante La prima volta che Leonard Woolf vide Vanessa e Virginia: «Era quasi impossibile che un uomo non si innamorasse di loro, e io credo di essermene innamorato all'istante» (Leonard Woolf, An Autobiography).

Piselli «Mi rendevo conto come chiunque altro di quanto fosse splendida e adorabile da guardare. Mi faceva sempre venire alla mente un pisello dolce di uno speciale colore di fiamma» (la pittrice Vanessa Bell ricorda sua sorella, Virginia Woolf, da piccola).

Suino Il fotografo e costumista Cecil Beaton, che la descriveva come «un suino».

Pappagallo Virginia Woolf, dopo aver definito Vita Sackville-West «florida, baffuta, variopinta come un pappagallo» cedette alla sua corte. I rispettivi mariti assistettero imperturbabili all'idillio, aspettando che si trasformasse in amicizia.

Pollo Secondo Violet Trefusis, un passato nel letto di Vita Sackville, Virginia era «impacciata come amante e incompleta come donna, una celebre scrittrice con pochi capelli, occhio giovane ma collo vecchio e una borsetta che sembra un pollo spennato a metà» (in Broderie Anglaise, La Lepre edizioni)

Bagno Per ringraziare Vita Sackville di averle mostrato il suo carteggio amoroso con Violet Trefusis, da cui attinse per il romanzo Orlando, Virginia Woolf le fece sapere che «con i soldi guadagnati io e Leonard abbiamo deciso di costruire un bagno. E sarà dedicato a te».

Indecenza «Più si invecchia, più si ama l’indecenza»

Lucrezia Dell’Arti