La Gazzetta dello Sport, 28 giugno 2008
Ci sono un mucchio di notizie che riguardano la magistratura. Primo: Clementina Forleo è stata assolta dall’accusa di aver esagerato nella richiesta di indagini relative a D’Alema, Fassino e Latorre

Ci sono un mucchio di notizie che riguardano la magistratura. Primo: Clementina Forleo è stata assolta dall’accusa di aver esagerato nella richiesta di indagini relative a D’Alema, Fassino e Latorre. Secondo: il decreto sicurezza, con l’emendamento cosiddetto salva-processi, è alla Camera e potrebbe essere approvato entro una decina di giorni. Nel frattempo il Consiglio Superiore della Magistratura, o Csm, lo stesso organismo che ha assolto la Forleo, si pronuncerà martedì prossimo sul provvedimento e dirà che è incostituzionale. Questo manderà ancora di più sulle furie Berlusconi. Il quale ieri ha fatto approvare dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge che impedisce qualunque azione giudiziaria diretta contro le prime quattro cariche dello Stato, cioè presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente della Camera e presidente del Consiglio. Commento del Cavaliere: «O faccio il capo del governo o mi difendo in tribunale». Veltroni ha detto: «Bisogna togliere l’emendamento salva-processi dal decreto, poi affrontare la questione dell’immunità con un disegno di legge costituzionale e stabilire però che sarà valido solo a partire dalla prossima legislatura». Terzo: qualcuno ha girato all’Espresso altre intercettazioni di telefonate tra Saccà e Berlusconi oppure tra Saccà e altri personaggi più o meno di spicco. L’Associazione Nazionale Magistrati ha vissuto il colpetto giornalistico come una iattura, perché dà ragione al premier e ai suoi che vogliono intervenire su quella materia (al colpetto dell’Espresso ha fatto da pendant il colpone di Novella 2000 che fa vedere Fini in costume da bagno che si tocca con la madre della sua ultima figlia. chiaro che i politici, senza distinzioni di schieramento, desiderano una sola cosa: far stare zitti i maledetti giornali). Sulle intercettazioni, Di Pietro ha detto che il problema è il conflitto di interessi di Berlusconi il quale da premier e padrone di mezzo sistema televisivo italiana, fa pressioni sulla Rai. Di Pietro promette referendum abrogativi su tutte le leggi che vogliono limitare la libertà di movimento dei giudici quando vogliono perseguire i politici. Di Pietro sostiene che processare i politici è giusto.
• Ed è giusto?
Nella Costituzione c’era un articolo che prevedeva l’immunità per i parlamentari. I costituenti, nel 1947, avevano pensato che adoperare i giudici per far politica può essere una tentazione forte. Con la regola dell’immunità, avevano steso una rete di protezione intorno a deputati e senatori. Nel 1993 la Camera (12 ottobre) e il il Senato (27 ottobre), sommersi dalla vergogna di Tangentopoli, abolirono quasi all’unanimità l’immunità. Si approvarono per questo due mozioni, una firmata dalla Lega (Bossi-Maroni-Castelli), l’altra da An (Fini-Gasparri-La Russa). Il relatore della legge era Casini. Che prima del voto aveva detto: «Il principio del princeps legibus solutus è medievale e quindi superato. Se vi è istanza di eguaglianza, quindi, essa deve riguardare in primo luogo gli autori della legge». Una vera e propria fesseria. Come si vide poi, avevano ragione i costituenti e ha torto Di Pietro. A proposito, il presidente della Camera nel 93 era Giorgio Napolitano, che non disse una parola in difesa del Parlamento.
• Berlusconi però è furibondo anche per la faccenda delle intercettazioni.
Ha torto. Ha torto soprattutto su questo punto: alla stampa il potere politico non deve vietare alcunché, a parte le menzogne. Da queste intercettazioni dell’Espresso, tra l’altro, il premier non esce poi così male: fa anche l’elogio di qualche avversario politico. E poi, a quello che si capisce, non c’è neanche una raccomandazione che va a buon fine. Se i politici non vogliono aver fastidio dai giornali siano prudenti, al telefono e in barca.
• Che cosa succederà quando il Csm, martedì prossimo, proclamerà incostituzionale il cosiddetto emendamento salva-processi?
Potrebbe non succedere niente, perché non spetta al Csm il giudizio di costituzionalità di una legge. Si sa invece che il centro-destra sta pensando difare una legge che riduca, nel Csm, il numero di membri scelti dai giudici.
• Come bisogna interpretare l’assoluzione della Forleo?
La Forleo aveva chiesto alle Camere l’autorizzazione all’uso di intercettazioni relative alla scalata Bnl da parte di Unipol (siamo nel’estate 2005, epoca ”furbetti”). Gli intercettati erano D’Alema, Fassino e Latorre. Nella sua richiesta la Forleo aveva più o meno scritto che l’autorizzazione serviva perché i tre erano consapevoli complici di un disegno criminoso. L’assoluzione, letta politicamente, vorrebbe trasmettere il messaggio: «I magistrati non guardano in faccia nessuno, né D’Alema né Berlusconi».
• Ed è vero?
Mah.