16 gennaio 2014
Tags : Antonio Mennini
Biografia di Antonio Mennini
• Roma 2 settembre 1947. Arcivescovo. Dal dicembre 2010 nunzio apostolico in Gran Bretagna, già nunzio apostolico nella Federazione Russa e in Uzbekistan (2003-2010).
• «(...) Nel ’78 secondo l’allora ministro dell’Interno Francesco Cossiga ascoltò da sacerdote l’ultima confessione di Aldo Moro nel covo delle Br (...) Figlio del direttore generale dello Ior ai tempi di Marcinkus, nel ’78 era viceparroco di Santa Lucia a Roma ed era amico e confessore di Moro. Quando lo rapirono diventò referente dei postini delle Br, Valerio Morucci e Adriana Faranda, per la consegna delle lettere scritte dal presidente della Dc nella “prigione del popolo”. “Avevamo messo sotto controllo telefonico e sotto pedinamento tutta la famiglia e i collaboratori – ha raccontato Cossiga – ma don Mennini ci scappò. Ho sempre creduto che abbia incontrato Moro prigioniero delle Br per raccogliere la sua confessione prima dell’esecuzione dopo la condanna a morte. Seguendolo avremmo potuto trovare Moro (...) Il Vaticano è riuscito a fare in modo che non potesse essere interrogato mai”» (Rep 19/12/2010).
• «“Non posso dire che fossi amico dell’onorevole Moro, ma piuttosto che lui mi onorava della sua amicizia, in modo del tutto gratuito. Questa sua attenzione non mancava mai di sorprendermi, come un dono...” (...) Il suo servizio diplomatico lo ha portato tra l’altro in Uganda, Turchia, Bulgaria. Eppure, ad ogni passaggio, viene evocato dai media come “il prete del caso Moro”. Si è parlato e scritto di lui come del confessore dello statista Dc, il “canale segreto” al quale dalla prigione delle Br venivano recapitate le lettere di Moro, il sacerdote che, diceva Cossiga, aveva potuto raggiungere il covo dei brigatisti (...) L’arcivescovo, allora viceparroco trentenne della Chiesa di Santa Lucia, non ne ha mai parlato. “Sono sempre stato molto discreto quanto al rapporto che avevo con l’onorevole Moro (...) In tante vicende, vuoi in Italia che altrove, la curiosità della gente, non di rado alimentata dai media, è spesso spinta in una ricerca quasi ossessiva di segreti, misteri non chiariti, fatti taciuti, per cui non ci si contenta mai di stare alla realtà dei fatti verificati e storicamente provati. Va quasi da sé che la tragica scomparsa dell’onorevole Moro, cui possiamo associare tante altre persone vittime innocenti della barbarie del terrorismo, resta una ferita ancora aperta: soprattutto, credo, nel cuore dei suoi famigliari, di quanti gli erano più vicini e lo hanno sinceramente amato, come pure di coloro che si sono trovati a dover compiere delle scelte terribili (…)”» (Gian Guido Vecchi) [Cds 27/12/2010].
• Per hobby alleva porcellini d’India da compagnia [Wikipedia].