Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 14 Martedì calendario

Biografia di Enzo Maiorca

• (Vincenzo) Siracusa 21 giugno 1931. Apneista. Primo uomo sceso ufficialmente a 50 metri di profondità in assetto variabile no limits. Il 22 settembre 1960, con l’ausilio di una zavorra di 9 kg, raggiunse nelle acque di Siracusa la profondità di 45 metri. Poi, ingaggiato un duello col francese Jacques Mayol: -50 (Siracusa, 5 agosto 1961), -62 (Siracusa, 17 novembre 1966), -64 (campionati mondiali di Cuba, 5 settembre 1967), -72 (Siracusa, 14 agosto 1969), -80 (La Spezia, 18 agosto 1973). Il 22 settembre 1974, al largo di Sorrento, tentò di scendere a -86: ripreso in diretta televisiva dalla Rai, fu costretto a desistere dopo aver urtato il subacqueo Enzo Bottesini, inavvertitamente posizionato sulla stessa linea del cavo di discesa (centrò l’obiettivo il 28 settembre). Non riuscì a sfondare per primo la linea dei 100 metri: dopo che nel 1983 Mayol era arrivato a 105 metri, il 30 luglio 1988 raggiunse a Siracusa -101 (Sport – Le Garzantine, a cura di Claudio Ferretti e Augusto Frasca, Garzanti 2008, dove è indicato come Majorca). Dal 1994 al 1996 fu senatore di Alleanza nazionale.
• «(...) Figlio di Guglielmo, un borghese che viveva curando i propri giardini, (...) studi in Medicina, poi interrotti (...) Fu mamma Gemma, toscana, a lasciarlo nell’acqua incoraggiandolo a pescare le telline. E fu con una maschera, rabberciata cucendo e incollandone una antigas abbandonata dai soldati, che vide il fondo per la prima volta. “Entrava acqua da tutte le parti, ma potevo guardare”. La fidanzata, poi moglie, gli regalò la sua prima vera maschera da sub e a Ischia, in viaggio di nozze, lui le insegnò gli stili del nuoto. (...) Fece il pescatore per vivere. Dovette industriarsi, quando, a venticinque anni, decise che con Maria avrebbe messo su famiglia. Poi informatore medico scientifico per trent’anni. “Era il mio lavoro, quello con cui mi guadagnavo lo stipendio. E mi piaceva. Come mi avevano insegnato, illustravo i difetti di un prodotto prima di esaltarne i pregi, ora dappertutto è un raccontare di virtù nascondendo il peggio. È l’epoca dei venditori, l’epoca di Berlusconi”. Il giro di ambulatori per alimentare la passione. “Le immersioni, i record, lo sport, quello mi ha dato da vivere e tanto, ma non i soldi”. Anche i giorni del primato divennero trattenute in busta paga, per un congedo a zero assegni. Aveva smesso per lunghi anni, dopo la bestemmia in diretta tv nel 1974 per un cameraman incrociato tra la sua testa e il cavo. “Successe di tutto in quella settimana, all’ultimo giorno utile per tentare, prima di una libecciata imminente, un altro cameraman andò in ebbrezza da abissi e strappò tutti i contrassegni segnametro. Il giorno dell’incidente ritardammo di cinque ore l’immersione perché il cavo si era avviluppato intorno a quello della tv e per liberarlo, anziché utilizzare gli arnesi della nave appoggio, calarono un palombaro. Avrei forse dovuto dire di no ma significava anche rinunciare al fascino della tv (...) Rossana aveva qualcosa in più che la portava a fare determinate cose con naturalezza” (...) Jacques Mayol, l’antagonista dai duelli memorabili, morto suicida all’Elba. A sorpresa, Maiorca tira fuori il suo nome quando si tratta di indicare chi gli era più simile. Anni di cronache a descriverli diversi che più non si poteva: il siciliano a ragionare, il cino-francese più incline al misticismo, la battaglia sulla sceneggiatura del film di Luc Besson, Le Grand Bleu. “Eravamo affini, il punto di contatto stava nel rispetto con cui ci muovevamo nell’acqua. Passavamo ore a litigare sulle correnti marine che invalidavano la giusta misura dei nostri successi. Mi manca Jacques”. Negli anni della sfida a spararsi bordate oltre il limite dello sberleffo, nei successivi a rievocare quelle stagioni come protagonisti di un’epopea in cui i computer si chiamavano elaboratori elettronici. Il mare li teneva insieme, sull’altare di un sogno in cui l’acqua è dio, il mondo perfetto, con l’equilibrio da sfiorare nel silenzio di un corpo che gli scivola dentro. (...)» (Enrico Bellavia) [Rep 19/6/2011].
• Ha confessato di aver sempre avuto una gran paura del mare.
• Sposato con Maria Gibiino, due figlie: Patrizia e Rossana, entrambe celebri per una serie di record mondiali di immersione in apnea.
• È vegetariano.
• Appassionato di mitologia classica e di archeologia fenico-punica.