Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 01 Venerdì calendario

Manovra Tremonti: pensioni, auto, fisco e i costi della politica

• Le pensioni vengono rivalutate con l’indice Istat: la manovra di Tremonti congela invece queste rivalutazioni per quelle più alte. Il meccanismo è questo: per ciascuna pensione, fino a un importo di 1.428 euro lordi mensili, la rivalutazione è piena; tra 1428 a 2.380 la rivalutazione è al 45%; la zona che supera i 2.380 euro lordi mensili non viene invece rivalutata. Il taglio tocca un quarto dei pensionati, 4,4 milioni su una platea di 16 milioni.

• La tassa cosiddetta sui Suv riguarda in realtà poco i Suv e molto le auto veloci, quelle che hanno almeno 306 cavalli di potenza. Il Suv per antonomasia, cioè la Porsche Cayenna, non viene toccata (a meno che non sia l’ibrida), salve anche le Bmw X5 e X6,  la Mercedes Glk, le Audi Q5  e Q7, il Grand Cherokee. Colpite invece la Range Rover Sport, la Hummer, quasi tutte le Ferrari, le Lamborghini, le Maserati ecc.

• Fisco, si sa solo che le aliquote da 5 diventeranno 3 e che equivarranno al 20-30-40 per cento. Non si sa ancora però a quali livelli di reddito verranno collocate ed è dunque impossibile far calcoli su chi ci guadagna e chi ci rimette. Tremonti ha solo specificato che verranno collocate nei punti più bassi possibile, in modo da incidere su una platea di contribuenti molto larga. I soldi per questa riforma si troveranno sostanzialmente sfoltendo la giungla dei privilegi e delle agevolazioni fiscali (471 eccezioni che valgono 150-160 miliardi).

• Giovedì 30 giugno, quando s’è svolto il consiglio dei ministri che ha varato la manovra, il tema “costi della politica” ha imposto una sosta di un’ora, perché su questo punto si sarebbero registrati i dissensi e le resistenze più forti. Intanto: tutte le misure entreranno in vigore dalla prossima legislatura, non essendo concepibile che deputati e senatori votino contro se stessi («non si può chiedere ai tacchini di far festa a Natale»). La decisione più forte è quella di adeguare stipendi e indennità di parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, sindaci e quant’altro alla media degli emolumenti erogati nei paesi più importanti dell’Unione Europea. Si pensi che, per esempio, il presidente della Provincia di Bolzano prende 25.600 euro lordi al mese, mentre la Merkel ne guadagna 19.300, Sarkozy 6.600, Medveded (presidente russo) 4.860 eccetera. La norma, di cui ci sembra impossibile l’approvazione, colpisce il Csm, il Cnel, la Corte costituzionale, quasi tutti i magistrati amministrativi (niente più cumulo), le autorità indipendenti, e gli alti ranghi della burocrazia, segretari generali dei ministeri, capi dipartimento eccetera. Le alte cariche pubbliche che cessano il servizio non potranno più godere di alloggi, auto, personale di servizio pagato dallo Stato. I rimborsi elettorali ai partiti saranno tagliati del 10%. [Giorgio Dell’Arti Vty 6/7/2011]