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 2011  aprile 15 Venerdì calendario

Il sequestro e l’uccisione di Vittorio Arrigoni

Vittorio Arrigoni, di 36 anni, un sostenitore così convinto dei palestinesi da essersi trasferito tre anni fa a Gaza, da dove scriveva per il manifesto e teneva un blog fortemente anti-israeliano, nel quale aveva persino attaccato l’intoccabile Roberto Saviano («e Roberto Saviano ancora a menarcela sul suo riconoscimento della democrazia israeliana»). Ed ecco invece che proprio una frangia estremista palestinese, nascosta sotto la sigla salafita di Brigata Mohammed Bin Moslama, lo rapisce la mattina di giovedì 14 aprile: i sequestratori vogliono che entro 30 ore siano liberati certi loro compagni in carcere. Ma non aspettano la scadenza dell’ultimatum e strangolano Arrigoni la sera stessa. Sconcerto generale. Hamas, la sigla terrorista che governa la Striscia di Gaza dal 2007, esclude che siano stati gli israeliani sotto mentite spoglie, ed esclude che Vittorio fosse un finto-amico e in realtà una spia di Tel Aviv, come insinua qualcuno. Il delitto sembrerebbe un momento della lotta intestina tra estremisti palestinesi, vi sono infatti laggiù sigle che considerano Hamas troppo morbido. Finora sono state arrestate due persone. Per catturare il capo del commando, un giordano, Hamas ha fatto chiudere i 400 tunnel sotterranei che collegano la Striscia all’Egitto e garantiscono un consistente afflusso di merci di contrabbando. Si punta sulle delazioni della malavita locale, improvvisamente rimasta senza introiti. [Giorgio Dell’Arti, Vty 20/4/2011]