14 maggio 2011
Arrestato Strauss-Kahn
• Dominique Strauss-Kahn, 62 anni, tre mogli, quattro figli, direttore del Fondo monetario internazionale e forse prossimo presidente della Repubblica francese, uno degli uomini più potenti del mondo: adesso (lunedì, ore 10 del mattino) è in galera a New York, accusato di stupro da una cameriera di colore dell’hotel Sofitel di Manhattan. Il racconto della donna è parso così convincente che la polizia aeroportuale ha bloccato il decollo del volo Air France numero 23 che doveva riportare Strauss-Kahn a Parigi, ha fatto scendere a terra il Potentissimo e, senza badare al suo continuo «Che succede?», lo ha consegnato alla SVU, la Special Victims Unit che si vede anche nella serie tv Law and Order. Saputo di che si trattava, Strauss-Kahn si è proclamato innocente. Intanto, il posto al Fmi è saltato (lo sostituisce per ora John Lipsky) ed è tramontata pure la candidatura all’Eliseo: fino a sabato sera, i sondaggi davano il nostro uomo facile trionfatore delle primarie socialiste e poi probabile vincitore di Sarkozy. Roberto D’Agostino ci ha scherzato sopra («come si dice bunga bunga in francese? khan khan!»), ma per reati come quelli di cui è accusato - «tentato stupro, atto sessuale criminale e sequestro illegale» - in America si rischiano fino a 25 anni.
• Il racconto della cameriera, per come lo riferisce il portavoce della polizia newyorkese Paul J. Brown, è questo: era l’una del pomeriggio di sabato scorso 14 maggio. La donna è entrata nella suite 2806 (tremila dollari a notte) credendo che fosse vuota. Dal bagno è uscito invece Strauss-Kahn completamente nudo e le è saltato addosso. L’ha trascinata in camera da letto, ha tentato qualcosa, lei si è divincolata, è scappata in bagno, qui il Potentissimo l’ha raggiunta e costretta a far l’amore con la bocca (è questo «l’atto sessuale criminale»). Ha tentato poi di rinchiuderla a chiave nella toletta, ma senza riuscirci. Si è quindi precipitato (a quanto pare) all’aeroporto, dimenticando in camera qualche effetto personale e persino il cellulare. La cameriera intanto ha chiamato il 911 e ha raccontato tutto alla polizia. Portata all’ospedale Roosevelt, le hanno trovato «ferite minori». Nella suite del Sofitel gli agenti avrebbero anche raccolto materiale organico. È pressoché certo che Strauss-Kahn, difeso da William Taylor e Benjamin Brafman (ovviamente il massimo disponibile, hanno vittoriosamente respinto le accuse di pedofilia a Michael Jackson e si sono occupati anche di Jay-Z), chiederà di uscire su cauzione.
• Era già in corso una campagna di stampa contro Strauss-Kahn, accusato di vivere troppo alla grande, Porsche da 100 mila euro e abiti da 35 mila dollari. Questo ha indotto Henri de Raincourt, ministro di Sarkozy ed esponente del partito del presidente (dunque un avversario politico di Strauss-Kahn), a non escludere che «qualcuno lo abbia incastrato». Strauss-Khan era finito nei guai, sempre per un affare di donne, già nel 2008: una storia adulterina con Piroska Nagy, un’ungherese responsabile del dipartimento Africa del Fmi, denunciata dal marito di costei, aveva prodotto un’indagine interna del Fondo con una nota finale di biasimo e le scuse dello stesso direttore generale (niente di più perché la Nagy era risultata consenziente e Strauss-Khan non le aveva fatto nessun favore). Anche allora si disse che era stata una trappola preparata dai repubblicani, per sgonfiare, a crisi economica appena cominciata, le pretese terzomondiste del direttore generale. Però la giornalista Tristane Banon ha raccontato in televisione che nel 2002, essendo andata a intervistarlo, si sentì dire: «Tienimi la mano, non riesco a dir niente se non mi stai vicina». «Dopodiché dalla mano è passato a un braccio ed è andato un po’ più su… Così ho immediatamente smesso di continuare l’intervista… È finita in maniera violenta, molto male… Siccome ho chiaramente detto di no, mi ha aggredito e siamo finiti per terra, mi ha preso a schiaffi, io l’ho preso a calci, mi ha strappato il reggiseno, ha cercato di aprire i miei jeans…». Nonostante questi precedenti, e una riconosciuta reputazione di donnaiolo (i giornali scrivono che è un habitué di rue Thérèse 1, club per scambisti “Les Chandelles”), l’attuale moglie di Strauss-Khan – Anne Sinclair, celebre giornalista tv in Francia – ha detto di non credere a nessuna delle accuse mosse al marito «nemmeno per un secondo». [Giorgio Dell’Arti]