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 2013  settembre 07 Sabato calendario

In caso di guerra alla Siria Putin aiuterà Assad • Tutte le volte che gli Stati Uniti non sono intervenuti • Al G20 l’Italia prende nuovi impegni • Riesumati i resti di Lucio Battisti


Siria/1 È finito il G20 a San Pietroburgo e nel comunicato che ha chiuso i lavori la Siria non è citata. Nel fare il bilancio del summit Putin ha detto che la maggioranza dei Paesi intervenuti, tra cui l’Italia, e poi anche il Papa e l’Onu, sono contrari all’attacco militare: tra quelli a fianco di Obama cita solo Canada, Turchia, Arabia Saudita, Gran Bretagna (colpita dal no parlamentare all’intervento), mentre la Germania viene dipinta come indecisa. Poi è arrivata la dichiarazione di 11 Paesi a sostegno della punizione di Assad (ma non dell’attacco militare senza mandato Onu), considerato responsabile delle stragi chimiche. L’hanno firmata gli Usa e altri 10 (tra cui la Spagna, che però non fa parte del G-20, è solo un invitato). Ha firmato anche l’Italia, unico Paese citato da tutti e due i fronti. La mossa finale è di Putin che ha promesso di fornire aiuti, anche militari, alla Siria, in caso di attacco militare.

Siria/2 Michael Cembalest, analista della banca Jp Morgan, ha messo in fila un secolo di guerre civili, indicando per ciascuna il numero totale (approssimativo) di morti e la percentuale di morti rispetto al totale della popolazione. Per ciascuna ha indicato se c’è stato l’intervento diretto degli Usa, se non c’è stato, o se Washington si è limitata a fornire «assistenza, fornitura di armi, addestramento o evacuazione di civili». In totale, scrive Jp Morgan, gli interventi armati diretti degli Usa in guerre civili degli ultimi cento anni sono stati undici: Corea negli anni Cinquanta, Laos, Vietnam, Cambogia e Repubblica Dominicana negli anni Sessanta, Libano negli anni Ottanta, ex-Jugoslavia/Kosovo, Haiti, Somalia e Iraq negli anni Novanta e da ultimo Libia nel 2011. Completamente trascurati conflitti come la prima guerra civile in Sudan, che nel 1955 fece 750mila morti cancellando il 7,3% della popolazione. O il Ruanda dove, a partire dal 1990, ci fu un milione di morti, pari al 14% della popolazione (l’intervento americano fu limitato). O la seconda guerra civile congolese, che nel 1998 ha fatto 5,4 milioni di morti, pari al 12% della popolazione. In fondo alla lista, fatta di 46 conflitti, c’è quello in Siria. Iniziato nel 2011, ha provocato finora, secondo Jp Morgan, 110mila morti, pari allo 0,5% della popolazione. Conclusione: «Su basi puramente umanitarie, la tragedia siriana è surclassata da molti conflitti nei quali gli Stati Uniti si sono astenuti dal partecipare» (Paolucci, Sta).

G20 Al G20 l’Italia si è impegnata a pagare i debiti della pubblica amministrazione entro il 2014 e a tagliare il cuneo fiscale. Altri impegni: semplificare la giustizia civile e amministrativa, perfezionare la riforma del lavoro con particolare riferimento ai centri di collocamento per i giovani, garantire l’accesso al credito e alle nuove tecnologie delle piccole e medie imprese, creare il clima giusto per lanciare entro l’anno un progetto di riforme denominato “Destinazione Italia” per attrarre e assistere gli investimenti stranieri.

Battisti Ieri al cimitero di Molteno, in provincia di Lecco, sono stati riesumati i resti di Lucio Battisti, morto 15 anni fa. Le spogle, portate a Rimini, saranno cremate a San Benedetto del Tronto e le ceneri conservate dalla famiglia. La decisione di portare via il feretro da Molteno, dove il cantante visse i suoi ultimi venti anni, si deve al fatto che lì in paese non c’è più nessun parente del cantante. C’è chi pensa che la traslazione sia avvenuta all’indomani di una sentenza della Corte d’appello che ha dato ragione al Comune (ribaltando il giudizio di primo grado) in una controversia con la famiglia che ha tentato di bloccare un festival organizzato annualmente a Molteno per ricordare Lucio, sostenendo che non può essere effettuato senza il consenso degli eredi.

(a cura di Daria Egidi)