Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  agosto 23 Venerdì calendario

Armi chimiche in Siria, l’Onu ferma dai veti di Russia e Cina

• L’uso di armi chimiche in Siria solleva gli animi della comunità internazionale. L’intelligence americana fa sapere che indagherà sull’accaduto: «Gli Usa sono al momento in grado di dire se siano state usate armi chimiche in Siria» ma ritiene poco probabile che i ribelli siano capaci di maneggiare questo tipo di armi. L’Onu è al palo. Spiega Gianni Brera che il consiglio di sicurezza non ha dato agli ispettori, che alloggiano al Four Season di Damasco, l’autorizzazione per recarsi sul posto, a dodici chilometri di distanza dall’albergo, per verificare cosa sia successo davvero: «l’Onu è rimasto a braccia conserte, paralizzato delle sue regole sui veti e dalle divisioni nei suoi membri permanenti. Non ci sarà per il momento nessuna missione dei suoi ispettori scientifici per toccare con mano gli indizi e per verificare che oltre a un orrore bellico non sia stato commesso anche un crimine di guerra». Cina e Russia hanno fatto sapere che credono alla versione di Assad e non hanno consentito di «andare oltre a un auspicio formale di “fare chiarezza”». [Paolo G. Brera Rep 23/8/2013] Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese, avverte che «se il Consiglio di sicurezza dell’Onu non è in grado di prendere decisioni, bisogna rispondere in un altro modo» e che se l’attacco venisse confermato la comunità internazionale deve rispondere con la forza». Il ministro ha però anche precisato che «non si tratta di inviare truppe sul terreno».