Fior da fiore, 22 agosto 2013
Letta e il Pdl a un passo dalla rottura • I ribelli siriani accusano Assad di aver fatto una strage col gas nervino • Mubarak ai domiciliari nella sua villa a Sharm el Sheik • Formigine, il Comune più virtuoso d’Italia nella caccia agli evasori • L’adolescenza finisce a 32 anni
Berlusconi Letta e il Alfano hanno affrontato faccia a faccia il caso Berlusconi. Un confronto teso, durato due ore, al termine del quale le posizioni sono rimaste distanti. Alfano ha ribadito che per il Pdl è impossibile restare nella coalizione se il Pd vota per la decadenza di Berlusconi. Secco Enrico Letta: «Non accetto né ricatti né ultimatum». Fonti del Pdl hanno poi aggiunto che non c’è l’intenzione di far cadere il governo. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Siria Video diffusi dall’opposizione siriana mostrano i cadaveri di bambini ancora con il pigiama, adulti in mutande e canottiera, allineati davanti a una moschea, nella corsia di un’ospedale. Nei filmati i medici cercano di rianimare con le mascherine per l’ossigeno chi è arrivato vivo, le vittime sbavano dalla bocca, hanno gli occhi arrossati. I ribelli accusano il regime di Bashar Assad di aver bombardato nella notte tra martedì e mercoledì alcuni quartieri a est della capitale riempiendo gli obici sparati dall’artiglieria con gas assassini che avrebbero ucciso oltre 1300 persone (altre fonti calcolano 500). I portavoce del governo negano, un ufficiale dell’esercito appare alla televisione di Stato per smentire l’uso di armi non convenzionali, un funzionario denuncia il complotto delle emittenti Al Jazira e Al Arabiya (di proprietà del Qatar e dell’Arabia Saudita, avversari di Assad): «Diffondono menzogne per influenzare la squadra investigativa delle Nazioni Unite». Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato convocato d’urgenza, il segretario generale Ban ki-Moon si dice «scioccato» dalle notizie che arrivano sulla strage. La Russia (alleata del regime) chiede come tutti un’inchiesta ma perché è convinta che l’opposizione abbia manipolato le immagini e parla di «provocazione». Emma Bonino vuole «un’immediata verifica da parte degli ispettori presenti nel Paese». Il francese Laurent Fabius è sicuro: «C’è stata una strage che ha provocato centinaia di vittime, non è ancora dimostrato il bombardamento massiccio con gas nervini. Se verrà provato, si tratterà non solo di un massacro ma di un’atrocità senza precedenti». La Casa Bianca condanna l’attacco e subito sottolinea «di voler lavorare per raccogliere ulteriori informazioni». L’uso di armi chimiche è la linea rossa fissata dal presidente Barack Obama per un eventuale intervento militare in Siria. Opzione che gli Stati Uniti considerano molto improbabile, come ha ammesso il capo dello Stato maggiore congiunto. L’amministrazione Obama - ha scritto il generale Martin Dempsey in una lettera di risposta a un deputato del Congresso - si oppone a un’azione anche limitata perché è convinta che i ribelli, se dovessero sconfiggere il regime e andare al potere, non sosterrebbero gli interessi americani (Davide Frattini, Cds).
Mubarak Defenestrato dalla primavera araba, imprigionato e condannato all’ergastolo nel 2012 con una sentenza poi annullata dalla Cassazione, l’ex presidente egiziano Hosni Mubarak tornerà libero oggi, dopo che la Corte penale del Cairo ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore. «Per l’ex raìs, 85 anni, 30 dei quali trascorsi a governare il Paese, sarà una deliziosa vendetta perché nello stesso carcere che si appresta a lasciare è rinchiuso dal 3 luglio scorso l’islamista Mohammed Morsi, presidente per un anno soltanto, e suo acerrimo nemico. Certo, Mubarak rimarrà ai domiciliari e non gli sarà consentito di lasciare il Paese, ma potrà recarsi nella sua splendida residenza di Sharm el Sheik, sul Mar Rosso, sempre che le sue precarie condizioni di salute non lo costringano a un ricovero in un ospedale militare. Il deposto presidente dovrà comunque ricomparire in aula il 25 agosto, alla ripresa del secondo giudizio in corso nei suoi confronti, quello per aver ordinato, o comunque non impedito, l’uccisione di circa ottocento manifestanti durante la rivolta del febbraio 2011. Ma dal groviglio giudiziario in cui era rimasto impigliato dalla fine del suo regime, l’ex “Faraone” dovrebbe ormai essersi definitivamente liberato, soprattutto se l’Egitto rimarrà sotto il potere dei militari. A poco serviranno le proteste del movimento Tamarod, protagonista delle proteste che hanno portato alla destituzione del suo successore, il presidente Morsi. Un portavoce del movimento ha definito la scarcerazione di Mubarak “un crimine contro la rivoluzione”» (Pietro Del Re, Rep).
Evasori Formigine, 34 mila anime in provincia di Modena, ha vinto la palma d’oro come Comune più virtuoso d’Italia nella caccia agli evasori. Con 495 segnalazioni certificate all’Agenzia delle entrate, ha permesso un recupero di oltre 850 mila euro di tasse non pagate, e ha guadagnato così un bottino equivalente. Una legge del 2005, diventata in realtà operativa solo nel 2009, prevede infatti per gli enti locali che segnalino gli evasori sul territorio un premio in denaro, che inizialmente ammontava al 30% di quanto riscosso dal Fisco, poi è passato al 50%, per arrivare al 100% per il triennio 2012-2014. Un incentivo che comincia a funzionare, a quanto pare: l’anno scorso gli incassi ottenuti con le segnalazioni dei sindaci, e quindi i premi girati ai municipi, sono stati di 25,7 milioni di euro, il 742% in più rispetto ai poco più di tre milioni incassati nel 2011. In valori assoluti, gli assegni più alti per il 2012 sono finiti a Milano (949 mila euro) e Bergamo (931 mila). Ma il terzo della lista, Formigine, con i suoi 858 mila euro, risulta di fatto il primo di incassi per abitante (25 euro), mantenendo così alta la reputazione dell’Emilia-Romagna, che l’anno scorso ha conquistato il 50% dei premi (Valentina Santarpia, Cds).
32 anni Un sito britannico che si occupa di famiglia, Netmums, avanza l’ipotesi, corroborata da un sondaggio online, che il momento in cui si abbandona la rivolta adolescenziale e si rientra nel conformismo per diventare come i propri genitori è intorno ai trentadue anni. «Nonostante si tratti di un campo in cui vale tutto e il contrario di tutto, le persone interrogate hanno in grande maggioranza individuato alcuni momenti di passaggio da uno stato psicologicoall’altro: le pressioni della carriera, l’acquisto di una casa e soprattutto il diventare genitori, tra tutte la più potente causa di trasformazione [...] Sei persone su sette ammettono di aver notato che intorno ai trent’anni hanno cominciato a trasformarsi nei propri genitori, assumendo atteggiamenti che da adolescenti li avrebbero fatti trasalire. La maggior parte hanno detto che la porta che porta all’altro versante coincide con i 32 anni, ma alcuni, uno su dieci, hanno abbassato la soglia a venticinque. Il sito ha chiesto di fornire degli esempi di comportamenti indicativi del cedimento, del ritorno nel mondo dei genitori. I più comuni sono stati cose come le discussioni sui presentatori delle trasmissioni per bambini invece che sulle rockstar, il rimproverare al marito di usare un birignao monotono quando parla al neonato» (Claudio Gallo, Sta).
Cuore e cervello «Se non si è liberali a 20 anni si è senza cuore, senza cervello chi non è conservatore a 40» (Winston Churchill)