Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  giugno 11 Martedì calendario

M5s, Grillo caccia la senatrice Gambaro

• Giornata parecchio movimentata per il Movimento 5 stelle. Una lite tra Beppe Grillo e una sua senatrice, Adele Gambaro, si è conclusa con la cacciata di quest’ultima. Racconta la Arachi sul Cds: «Tutto è cominciato nel primo pomeriggio di ieri, quando Adele Gambaro non ha esitato a rilasciare alle agenzie dichiarazioni di attacco mirate al cuore del suo leader: “Il problema del Movimento? È Beppe Grillo. Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento”. Grillo, lette quelle dichiarazioni, non riusciva a contenere la sua ira. Una difesa diventata una raffica. Il primo colpo, ovviamente un post sul suo blog: “La senatrice Gambaro? Vuole un posto al sole ma non vale niente”. Poi la disamina del suo pensiero: “Uno vale uno quando costruisce. Quando nel dibattito fa crescita, arricchimento, fatica per arrivare un passo più, oltre. Uno vale niente quando smantella il suo stesso progetto servendosi della complicità di chi ha il solo scopo di distruggerlo”. Quindi l’affondo, praticamente inevitabile: “La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre la mia immagine, lo stesso Movimento 5 Stelle. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S”. Gli insulti sulla bacheca di Facebook della senatrice Gambaro hanno fatto il resto. Insulti pesanti: “Venduta, vergogna”. Ma anche: “Quanto ti hanno promesso?”. “Quanti sarebbero oggi trenta denari?”».