Rassegna, 21 agosto 2013
Il Fisco scopre 5 mila evasori totali
• Da gennaio a oggi la Guardia di Finanza ha scoperto quasi cinquemila evasori totali e ha smascherato 17 miliardi e mezzo di redditi non dichiarati. Dice la Cgia di Mestre (gli artigiani) che nei dodici anni fra il 2001 e il 2012 le Fiamme Gialle hanno recuperato un imponibile di 334 miliardi, considerando anche i lavoratori in nero fatti emergere. «Se facciamo una media molto trilussiana – il commento di Giuseppe Bortolussi della Cgia – possiamo dire che in questi dodici anni, grazie al lavoro della Guardia di Finanza, sono venuti a galla mediamente 76 milioni di euro al giorno». Nella parte del 2013 già trascorsa le Fiamme Gialle hanno scovato per la precisione 4933 soggetti che pur facendo gli imprenditori o i liberi professionisti erano completamente sconosciuti al fisco e per di più beneficiavano di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanome o a società di comodo. Di questi individui, 1771 sono stati denunciati per omessa dichiarazione dei redditi. [Grassia, Sta]
• Quest’anno la Guardia di Finanza ha anche scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9252 impiegati completamente in nero, da parte di 3233 datori di lavoro. L’economia sommersa danneggia le casse dello Stato, altera le regole del mercato e sfrutta la manodopera. Scrive Grassia sulla Sta: «Le Fiamme Gialle hanno riscontrato fenomeni di caporalato, soprattutto a danno di immigrati clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie e in violazione delle norme di sicurezza; interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati a ottenere prestazioni previdenziali indebite; e irregolarità nell’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili, come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di voucher e contratti part-time. Messi insieme, i lavoratori in nero e gli evasori totali e paratotali individuati tra il 2001 e il 2012 sono stati quasi 408 mila, stima la Cgia di Mestre».
• Secondo il sociologo Luciano Gallino l’evasione è così diffusa in Italia anche per «l’incapacità di dimostrare dove vanno a finire le imposte. Le tasse non sono solo sprechi, sono le maestre, le infermiere, l’illuminazione stradale, la scuola...». Gallino cita un esempio. «Quanti italiani sanno che il sistema sanitario italiano – che secondo l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, è il secondo migliore al mondo – costa meno della metà rispetto agli Stati Uniti?». [Mastrobuoni, Sta]