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 2013  agosto 20 Martedì calendario

Rivolta al centro per immigrati di Crotone

• L’ennesima protesta nei Centri di identificazione ed espulsione italiani è esplosa a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, a poche ore dalla strana morte di Moustapha Anaky, un giovane marocchino di 26 anni, deceduto «a seguito di un malore». Un episodio che ha innescato una rivolta all’interno del Cie Sant’Anna da parte degli altri 51 immigrati presenti nella struttura calabrese. A seguito della quale la Prefettura lo ha dichiarato inagibile trasferendo gli extracomunitari fuori regione. Il Centro è chiuso ufficialmente, danneggiato pesantemente dalle fiamme appiccate al suo interno.

• Il Cie di Isola Capo Rizzuto si trova all’interno di un’ex area mi-litare, in cui ha sede anche il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) che attualmente ospita mille e 800 migranti provenienti da Lampedusa o dalle coste calabresi dove si registrano sbarchi quotidiani. Il Cie, centro di identificazione ed espulsione per immigrati irregolari, e il Cara sono stati realizzati nello stesso periodo. Il Cie era stato aperto nel 2009, poi chiuso nel 2010 dopo una prima rivolta e riaperto solo nel 2012, dopo la necessaria ristrutturazione. [Baldessarro, Rep]

• Sulla morte di Moustapha Anaki il pm di Crotone Gabriella De Lucia ha deciso di aprire un’inchiesta ordinando l’autopsia. Il ragazzo era a Isola Capo Rizzuto da un mese in attesa di essere rimpatriato dopo avere scontato una pena nel carcere di Salerno. Si trovava in Italia da sette anni, sempre senza permesso di soggiorno, condizione che dal 2009 anche in Italia costituisce reato. L’11 pomeriggio Anaky aveva avvertito un malore, schiumava bava e liquido nero dalla bocca, da qui la sensazione che abbia ingerito qualcosa di velenoso. Le sue condizioni sono parse subito gravi, tanto da far risultare inutile il tentativo di portarlo in ospedale. [Baldessarro, Rep]