Rassegna, 15 agosto 2013
Egitto, ucciso anche cameraman di Sky
• Mike Giglio, reporter di The Daily Beast, ha appena raccontato che le forze di sicurezza sparano ad altezza d’uomo sulla gente, quando la polizia gli porta via il computer e il telefono dopo averlo costretto a suon di botte a rivelare le password. Il cameraman di Sky Mick Deane, 62 anni e la reporter di Gulf News Habiba Ahmed Abd Elaziz, 26, sono uccisi da pallottole vaganti. [Gallo Sta]
• Le violenze si sono estese in mezzo Paese, da Alessandria ad Assiut. Nella provincia di Fayoum, a Sud del Cairo, si contano 35 morti, a Suez 5. Gli islamisti si sono scagliati contro 22 chiese cristiane. Il papa copto, Tawadros II, «è rinchiuso in un monastero per paura di essere assassinato», ha rivelato all’Ansa padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana. [Sarcina, Cds]
• Scrive Valli su Rep: «Alla fine della giornata, il cronista conserva alcune immagini: i poliziotti che sparano ai lanciatori di pietre annidati su un tetto; i giovani feriti al torace e al collo portati a braccio in un ospedale da campo; l’ufficiale in fin di vita; i Fratelli musulmani arrestati, in ginocchio e con le mani alla nuca; le fastidiose nuvole bianche del gas lacrimogeno e quelle scure, nere dei pneumatici bruciati in mezzo alla strada. Da questa giornata di sangue l’Egitto è più diviso che mai. La spaccatura tra laici e religiosi è profonda ma zigzagante. I liberali come Baradei si dissociano dai militari che hanno scelto la repressione. E al tempo stesso i salafiti di Al Nour, il partito islamico estremista, non ha dimostrato solidarietà ai Fratelli musulmani».