30 agosto 1956
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Nives Zegna è la nuova Miss Italia
• Nives Zegna si è aggiudicata il titolo di Miss Italia. Ha compiuto vent’anni da poco meno di un mese, è nata a Luino (Varese) ma vive a Milano, in via Tadino, 18. È alta 1,62 e a chi le dice che era troppo bassa risponde: «È vero che sono alta soltanto 1,62 ma la bellissima Cleopatra, Mata Hari e la marchesa di Pompadour erano ancora più piccole di me. E poi la stessa Lollobrigida mi supera di poco». È pratica di concorsi di bellezza, avendone già vinti tre: quello di Miss Domenica della Donna nel 1954, quello di Miss Misana Mare, nel 1955, e quello di Miss Romagna 1956. Per quattro anni ha frequentato la scuola di danza classica della Scala, balla il flamenco, la jota, la sevillana, l’aragonese. Poi è passata alla scuola di recitazione diretta da Esperia Sperani. Il suo sogno è diventare artista di teatro, e per inseguire la sua aspirazione ha lasciato un fidanzato geloso che dell’arte non ne voleva sapere. A Nives piace cucinare, afferma di saper fare la pasta al forno e le melanzane alla parmigiana. Angela Bordelli, la mamma del neo-eletta fa sapere che rimprovera alla sua giovane figlia due sole cose: di non aver ultimato gli studi di ragioneria e di spendere troppi soldi in bambole di pezza di tutti i tipi e dimensioni, che Nives custodisce gelosamente nella propria camera. Il padre dirige un’officina che costruisce lampadari. Dopo l’elezione Remigio Paone le ha chiesto di prendere parte alla prossima rivista di Totò.
• Miss Cinema è la diciottenne Rosalba Neri di Forlì, dove vive con i genitori e un fratello in via Battistini 8. Bruna, alta 1,70, snella. È studentessa e ha partecipato al concorso sognando il cinema: «Vorrei però seguire seriamente la carriera, cioè non andando subito a caccia d’una scrittura o accettando un’eventuale offerta, ma giungendovi attraverso lo studio, dopo aver frequentato i corsi dell’Accademia cinematografica».
• Prima di sfilare le ragazze sono state sottoposte a un breve esame di cultura generale. Giuseppe Paracci su La Stampa: «Ad una ad una, sono passate nel grande salone dell’albergo dinanzi alla Commissione di cui facevano parte, fra gli altri, Orio Vergani, Flora Antonioni, Franca May, Remigio Paone. Si presentavano timide, imbarazzate, diffidenti; alcune con uno spavaldo sorriso che voleva dire: “Ma, insomma, non basta esser belle?”. Non si tratta di domande astruse. Maria Pia Goggi ha saputo chi era Grazia Deledda, ma non che cosa è l’uranio. Marisa Barberis ha risposto con tre muti sorrisi. Maria Luisa Carnacina sa che cosa è il metodo globale ma non chi è Picasso. Candidamente la triestina Anna Maria Toscano, alla domanda chi era il triestino Dante Gabriele Rossetti, ha risposto: “Rossini lo so, Rossetti no”. Bruna Madruzza, alla domanda chi era Mila di Codro, ha risposto: “Sono pigra, non ho una cultura molto profonda”. Magda Maglisti non sa come morì Lucrezia Borgia; la signora Lina Arban non sa chi era Rodolfo Valentino, legge soltanto libri di Liala e crede che quello sia il vero nome della scrittrice. Alla domanda quando è stata fatta la breccia di Porta Pia ha risposto: “Che cosa è la breccia di Porta Pia?”. Bene se l’è cavata la studentessa di lettere Rosa Bramanti. Ida Cuccaro non ha risposto a nessuna domanda. Brillantissima è stata Rosalba Neri, ma l’antiquaria Luciana Passini ignora come si cucina una bistecca alla Bismarck. A Maria Serafini è stato chiesto chi è l’autore dei Promessi Sposi: «L’anno scorso lo sapevo» ha risposto. Ma lasciamole stare. Forse avevano ragione quelle ragazze che nello sguardo spavaldo volevano dire: “Ma insomma, non basta esser belle?”». [Sta 30/8/1956]