13 agosto 2013
Tags : Francesca Immacolata Chaouqui
Biografia di Francesca Immacolata Chaouqui
• San Sosti (Cosenza) 1981. Pr. Lobbista. Titolare della società di publiche relazioni View Point Strategy. Già Advisor di Ernst & Young, è stata una degli otto membri della Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi della Santa Sede (Cosea), istituita il 18 luglio 2013 da papa Francesco e sciolta nel marzo 2014. Arrestata il 31 ottobre 2015 dalla gendarmeria vaticana, insieme a monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, con l’accusa di aver fornito documenti riservati della Santa Sede a Gianluigi Nuzzi per la pubblicazione del libro Via Crucis e a Emiliano Fittipaldi per quella di Avarizia. Avendo iniziato a collaborare con le autorità vaticane, è stata scarcerata due giorni dopo. «Collaborare non significa autoaccusarsi: sono estranea da tutto», ha poi precisato attraverso il suo avvocato Giulia Bongiorno.
Il 7 luglio 2016 è stata condannata a dieci mesi dal tribunale vaticano per aver aiutato Balda (condannato a 18 mesi) a divulgare notizie (concorso in divulgazione). In ogni caso Padre Lombardi ha fatto sapere che «il Papa potrebbe decidere di concedere la grazia a monsignor Balda e Francesca Chaoqui».
• Madre italiana e padre egiziano («ma non l’ho mai conosciuto»), laureata in Giurisprudenza alla Sapienza, non ha mai sostenuto l’esame da avvocato. Ha diretto le pubbliche relazioni di Pavia, Ansaldo e Orrick, dove ha seguito tra l’altro il finanziere Alessandro Proto nel tentativo di acquisto del quotidiano Pubblico (finito poi con l’arresto di Proto con l’accusa di manipolazione del mercato). Fino al 30 giugno 2014 si è occupata di relazioni esterne per Ernst & Young. Ha collaborato con il magazine online affaritaliani.it.
• Ha fatto parte della commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi vaticani. «“Abbiamo un papa che dice che c’è la lobby gay in Vaticano e ci indigniamo per una ragazza che esprimeva in tempi non sospetti le sue idee? Averla chiamata a fare pulizia è una delle scelte coraggiose di questo pontificato”, la difende Gianluigi Nuzzi, il giornalista confidente dei “corvi”, che rivelò le segrete carte sottratte da Paolo Gabriele all’appartamento vaticano. Una delle amicizie scomode e preziose a un tempo stesso della giovane consigliera del nuovo papa. Un’altra è Marco Ansaldo, vaticanista di Repubblica che pure pubblicò un’intervista a un corvo. Dalle fattezze femminili, in questo caso. “L’ho conosciuto un anno e mezzo fa allo Young leaders program organizzato in Turchia”, spiega Chaouqui». (Mariagrazia Gerina) [Fat 11/8/2013].
• Secondo il vaticanista Sandro Magister è informatrice assidua di Dagospia per quanto riguarda indiscrezioni e veleni curiali.
• Il 15 aprile 2014 organizzò un party sulla terrazza della Prefettura degli Affari economici in via della Conciliazione durante la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Buffet da 18 mila euro. Chaouqui faceva gli onori di casa con i 150 invitati mentre monsignor Balda distribuiva ai presenti la comunione in un bicchiere di cristallo. Bergoglio non gradì affatto.
• «Di lei qualunque cosa è stata detta: che è una lobbista, protetta di Renato Bisignani (con cui ha lavorato davvero), infiltrata dei servizi segreti americani, massona, vicina all’Opus Dei, millantatrice. Ora corvo. Di sicuro vanta un circolo di amicizie che pochi hanno, sia all’interno delle mura leonine, sia nell’attuale governo italiano. Una volta ha portato i genitori di Matteo Renzi a Santa Marta con la promessa di far incontrare loro Bergoglio. In quanto membro della Cosea, la Chaouqui aveva il pass per entrare ai locali della mensa, che sono al piano terra del palazzo dove risiede il pontefice. Soltanto che papa Francesco non li poté (o non li volle) ricevere e la cosa creò non pochi imbarazzi. Ha provato ad avvicinare anche il sottosegretario Luca Lotti, senza trovare considerazione, poi è entrata nelle grazie di Marco Carrai, l’imprenditore toscano braccio destro del premier. Lei e suo marito, l’informatico Corrado Lanino, erano tra gli invitati al matrimonio di Carrai. Non solo: la moglie dell’imprenditore, Francesca Campana Comparini, ha voluto la Chaoqui tra i relatori del Festival delle religioni» (Fabio Tonacci) [Rep 3/11/2015].
• «Nell’ascesa di questa giovane donna la protezione di monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda è stata determinante. Fu lui, Segretario della Prefettura per gli affari economici, a chiamarla a far parte della Cosea, la “Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi della Santa Sede” che Francesco nominò nei primi mesi del suo pontificato. L’aveva raccontato lei stessa all’Espresso, nel settembre del 2013, “lo conoscevo, è il miglior economo che la Chiesa abbia mai avuto in tutto il mondo”. Già allora la nomina appariva bizzarra. Chaouqui aveva fatto la sua comparsa nel sottobosco vaticano fin dal 2012, anno di Vatileaks. Anche i sampietrini sapevano ciò che si diceva, in quella zona grigia che a Roma pullula di gente pronta a millantare agganci in Curia: che quella giovane pierre faceva da “fonte” di alcuni giornali e siti di pettegolezzi, delineando scenari da spy story tra “servizi segreti vaticani» e squadre di «corvi”, un polverone che accompagnò l’inchiesta fino all’arresto di Paolo Gabriele, maggiordomo di Ratzinger. E poi c’era la storia dei messaggi lanciati dal profilo Twitter di Francesca Chaouqui in quei mesi: “#paologabriele non è il corvo”, “le lettere continueranno ad uscire e sacrificare Paolo non sarà servito a niente”, “Il #papa addolorato per l’arresto del cameriere”, fino alla stima per il giornalista Nuzzi, autore del libro con i documenti del corvo: “Hai fottutamente ragione”. Chaouqui negò tutto, anche ora dice che con quei messaggi non c’entra nulla: “È stato tutto acclarato con Twitter e la polizia, erano degli screenshot, degli hacker entrarono nel mio profilo”. Scomparvero dopo la nomina, lei ammise solo di aver scritto il tweet in cui diceva di Ratzinger: “Confermo: il Papa è affetto da leucemia da oltre un anno”, una delle tante menzogne che giravano: “Ho riportato quello che si diceva in Vaticano”» (Gian Guido Vecchi) [Cds 3/11/2015].
• Botta e risposta polemico con il vescovo della diocesi calabrese di Rossano-Cariati. Il 27 maggio 2013 il Corriere della Sera ha pubblicato una lunga lettera della Chaouqui in cui, sull’onda dell’omicidio di una ragazza avvenuto a Corigliano, tratteggiava della Calabria un profilo nerissimo, intriso di vizi atavici e opprimente soprattutto per le donne che vi abitano: una terra dalla quale le donne avrebbero solo da scappar via, come lei – scriveva – ha già fatto. La risposta tre giorni dopo sempre sul Corriere, con un’altra lunga lettera del vescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò: «Non conosco Francesca Chaouqui, né so quanto ella ha nel cuore e quale sia la sua esperienza, che in ogni caso rispetto. Ma non riconosco nelle sue parole quella che a me pare la verità profonda di questa terra e della sua gente. (…) Sì, è vero: più che in altre parti d’Italia sono pochi quelli che restano, bisogna spesso emigrare per affermarsi, per trovare lavoro, non di rado per studiare. Ed è questa la piaga grande del Sud. Ma se i nostri giovani conquistano un ruolo fuori dal loro ambiente non è perché cambiano laddove arrivano ma perché portano lì ciò che sono e quanto hanno ricevuto qui, in questa terra che è la loro terra».
• Vicina all’Opus Dei, anche se non ne fa parte ufficialmente, ha frequentato Vedrò, il think tank che fa capo ad Enrico Letta. È iscritta alla Ferpi, la Federazione relazioni pubbliche italiana che da anni si batte per fare approvare dal Parlamento una legge per l’attività trasparente di lobbying.
• Sposata con Corrado Lanino, ingegnere informatico che ha lavorato per lo Ior e per l’Istituto Santa Lucia.