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 2013  agosto 12 Lunedì calendario

Letta: «Col gas del Caspio bollette meno care»

• «Paghiamo troppo di gas ed energia, ed è per questo che sono venuto qui», ha spiegato ieri da Baku Enrico Letta, il primo capo di governo italiano a visitare in forma ufficiale l’Azerbaigian. Al suo fianco il padrone di casa, il presidente azero Ilham Aliyev: «Abbiamo enormi riserve disponibili, ora cerchiamo le modalità per cooperare con l’Europa». L’incontro tra Letta e Aliyev è servito per decidere i prossimi passi strategici dopo la scelta azera di accedere alla rete di distribuzione europea attraverso il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap), che convoglierà il gas del Caucaso verso la Puglia, passando da Grecia e Albania. Si tratta di una pipeline progettata da azeri e turchi per trasportare in Europa il gas del Caspio, che verrà estratto nell’area chiamata Shah Deniz II (gestita dalla britannica Bp, insieme alla norvegese Statoil, all’azera Socar e ai francesi di Total). [Bardazzi, Sta]

• Il nuovo metanodotto Tap approderà a San Foca, in provincia di Lecce e lì sarà connesso alla rete Snam che lo pomperà verso Nord per le utenze nazionali e anche per quelle europee. I lavori della pipeline del corridoio Sud, che ha raccolto il gradimento anche degli Usa inizialmente favorevoli alla direttrice balcanica, partiranno nel 2015 e termineranno nel 2019. La Tap trasporterà in Italia 10 miliardi di metri cubi di gas, ancora poca cosa rispetto ai 140 miliardi che l’Europa riceve dalla Russia. [Martirano, Cds]

• Spiega D’Argenio su Rep che «se da un lato l’Azerbaijan è un modello di integrazione tra Islam e altre religioni, dall’altro i diritti fondamentali e l’opposizione politica se la passano male. Aliyev, 52 anni, è succeduto al padre, primo presidente post sovietico, e a ottobre probabilmente vincerà le terze elezioni consecutive. Un Paese importante per la geopolitica, incastonato tra Russia e Iran, via d’uscita di mezzi e truppe Usa dall’Afghanistan, che gli Aliyev hanno portato a guardare all’Occidente pur mantenendo buoni rapporti con Mosca. Corruzione, nepotismo e prepotenza degli apparati vengono denunciati dagli osservatori stranieri».