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 2013  agosto 06 Martedì calendario

Gli stipendi dei manager tagliati del 25%

• Fino alle 21 di ieri sembrava proprio che l’articolo del decreto del fare relativo al taglio del 25% dello stipendio superiore a 300 mila euro dei manager pubblici di società quotate sarebbe stato bocciato. A notte fonda invece le Commissioni affari costituzionali e Bilancio del Senato hanno deciso di portarlo, questa mattina, all’approvazione diretta in Senato. Conservato quindi il tetto dei 300 mila euro (cifra introdotta dalla spending review di Monti, che corrisponde al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione) per tutti i manager delle società non quotate, resta il fatto che «va reintrodotta anche la decurtazione del 25% su quelle quotate, come il governo ha espressamente chiesto: si tratta infatti di stipendi fino ad oggi rimasti immuni da ogni riduzione» (Luisa Grion). [Luisa Grion, Rep 6/8/2013]  

• La Commissione ieri ha votato anche la cancellazione del Durt (documento unico di regolarità tributaria), la norma varata da Montecitorio prevedeva che il certificato — rilasciato dagli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate — fosse acquisito dall’appaltatore per verificare la corretta esecuzione degli adempimenti fiscali del subappaltatore. Spiega la Grion: «In realtà, si lamentavano le imprese, appesantiva inutilmente le incombenze burocratiche senza aggiungere nulla di nuovo al necessario criterio di essere a posto con i contributi». [Luisa Grion, Rep 6/8/2013]