29 giugno 2009
L’incidente di Viareggio
• Incidente ferroviario a Viareggio: un treno merci con cisterne di Gpl deraglia, una di queste esplode, gli incendi si propagano nel raggio di 200 metri, invadendo le case. I morti sono 32, i feriti 23. «C’è questo treno partito da San Martino di Trecate che ha fatto il pieno di Gpl alla raffineria Sarpom. È diretto a Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta. Scivolando su un binario costruito apposta per il collegamento alla rete ferroviaria nazionale, il convoglio arriva a Novara dove viene agganciato e parte. I treni di questo tipo, trasportando materiale pericoloso, vanno molto piano. Quando il nostro merci, numero 50325, arriva nella stazione di Viareggio mancano un paio di minuti a mezzanotte. Qui, secondo la ricostruzione accreditata (ma con il condizionale) dalle stesse Ferrovie cede il carrello “di uno dei primi carri cisterna”. Deragliano di conseguenza 5 vagoni e da uno di essi esce il Gpl. Nelle cisterne il Gpl è compresso allo stato liquido, ma appena entra a contatto con l’aria torna allo stato gassoso. Si diffonde quindi in forma di nube bassa, bianca e fredda. Incontra una scintilla. Scoppia, in una successione di tre esplosioni che i testimoni sopravvissuti descrivono come “muro di fiamma”, “apocalisse”, “nuova Pompei”. Il binario dove i 5 vagoni hanno deragliato corre parallelo a via Ponchielli. Cinque palazzi ne risultano sventrati. Gente che stava dormendo o che guardava la televisione viene proiettata contro le spaccature che si sono aperte nelle pareti. Altri precipitano nei buchi che si sono formati durante la liquefazione dei pavimenti. Passanti sono ghermiti dalle fiamme e inceneriti». [Giorgio Dell’Arti, il Fatto del giorno del 1 luglio 2009]