Fior da fiore, 4 agosto 2013
Entro ottobre Berlusconi dovrà scegliere tra domiciliari e servizi sociali • Quello che pensano gli stranieri di Berlusconi e dell’Italia • La spesa media annua delle famiglie italiane è scesa di 3.600 euro • I corsi low cost delle università • La mail fa licenziare il fax mangia-carta • Divorziano Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones
Berlusconi 1 Entro metà ottobre Berlusconi dovrà scegliere come scontare l’anno di pena (gli altri tre sono coperti da indulto): domiciliari o affidamento in prova ai servizi sociali (in carcere non ci andrà, in virtù dei suoi 76 anni e della legge «svuotacarceri»). L’avvocato Corrado Limentani, esperto di esecuzione penale, dice che, se il Cavaliere facesse richiesta di affidamento, e se il Tribunale di Sorveglianza lo accordasse, «dovrebbe vedere periodicamente gli assistenti sociali a cui è affidato, potrebbe subire il divieto di uscire dalla provincia di residenza senza permessi o di frequentare certi luoghi o certe persone, come i pregiudicati. Avrebbe però buona parte della giornata a disposizione (solitamente si va dalle 7 fino alle 22 o 23, dopodiché potrebbero arrivare i carabinieri a controllare che sia effettivamente in casa) per muoversi e lavorare, sempre che il magistrato non riscontri rischi di reiterazione del reato». E soprattutto «potrebbe continuare a fare politica»: anche restando presidente del suo partito, sia esso il Pdl o la prossima Forza Italia. Non è detto, invece, che dovrà fare volontariato. Gianluca Maris, legale che ha seguito Mora e Fabrizio Corona: «È obbligatorio riparare il danno procurato alla vittima, ma in questo caso può essere risolto economicamente. E le necessità dell’attività politica di un leader di partito potrebbero giustificare ampi margini di movimento e libertà» (Renato Benedetto, Cds)
Berlusconi 2 «Perché se poi mi affidassero ai servizi sociali, il massimo che potrei fare sarebbe andare di sera per strada a spiegare alle signorine che devono cambiare vita» (battuta di Berlusconi alla vigilia dell’udienza in Cassazione) (ibidem).
Berlusconi 3 I giornali stranieri, tutti contro Berlusconi. «Cala il sipario sul buffone di Roma», è il titolo del Financial Times, mentre il New York Times, secondo cui la vicenda «mette il fragile governo italiano sulla strada della crisi», scrive: «È opinione diffusa che Mr. Berlusconi voglia conservare un ruolo pubblico nella speranza di esercitare l’influenza politica di cui ha bisogno per proteggere i propri interessi economici». The Independent (inglese): «Berlusconi come Al Capone». Süddeutsche Zeitung (tedesco): «Machiavelli di celluloide». Libération (francese): «Berlusconi, naufragio all’italiana». Washington Post (americano) si chiede quale villa Berlusconi sceglierà per la reclusione. The Guardian, da Londra: «Silvio Berlusconi ai domiciliari, forse nella villa del bunga-bunga». El País, da Madrid: «È così la vecchia volpe (el viejo zorro), grande conoscitore dell’idiosincrasia italiana, ha ottenuto quello che sarebbe difficilmente immaginabile in ogni altro Paese del mondo: convertire i panni sporchi giudiziari in combustibile per l’ultima tappa della carriera politica. La cosa più allucinante, e anche la più triste per l’Italia, è che il trucco funziona». Solo il quotidiano russo Kommersant si schiera dalla parte del condannato titolando «Berlusconi non è stato scomunicato dalla politica» e definendo la sentenza «scandalosa» perché mira a terminarne la carriera politica (Beppe Severgnini, Cds). [Sull’argomento leggi anche il fatto del giorno]
Famiglie Secondo il Centro studi della Confindustria, in cinque anni, dal 2007 al 2013, la spesa media annua delle famiglie italiane è scesa a 21.660 euro, con una flessione di 3.660 euro pari ad un mese e mezzo di consumi. Le famiglie comprano meno pane e cereali (-14,8% tra 2007 e 201, per un risparmio di 141 euro l’anno), e hanno ridotto anche le spese per visite mediche (-25,3%, 110 euro risparmiati). In tavola meno pesce (-13,2%), frutta (-8,3%), olio (-11,8%), acqua minerale (-15,1%), vino (-14,4%). Ma più birra (+4,2%). Scende la spesa in abbigliamento (-23,1% per 309 euro), ma anche in mobili, pentole, biancheria. E quella nei trasporti (-17,1%) per il calo di acquisti di auto (-19,2%). Si comprano meno giornali e riviste (-30,6%), sono meno frequenti i pasti fuori casa (-8,2%), e crollano i piccoli lussi della famiglia media: -65,6% l’anno per argenteria, orologeria e bigiotteria, un risparmio di 60 euro. In controtendenza, l’unico caso di spesa in aumento (anche se solo del 2,5%) riguarda le persone sole e over 65 anni, che spendono di più in servizi domestici (95 euro l’anno), acquisti di carne (86 euro), spese telefoniche (103 euro). (M. Sen., Cds)
Università Flavio Corradini, rettore dell’Università di Camerino (6.742 iscritti nell’ultimo anno accademico) ha deciso che gli studenti «che hanno uno o entrambi i genitori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, non pagheranno le tasse» del primo anno. I soldi «ce li mette l’ateneo di Camerino. Ma ben vengano anche le donazioni degli imprenditori». L’idea è piaciuta al rettore dell’università di Foggia, Giuliano Volpe, che ha deciso di fare lo stesso: niente retta universitaria per un anno non solo per le matricole, ma anche per i ragazzi già iscritti. «Intanto da Nord a Sud le iniziative anticrisi degli atenei non mancano. I fronti sono diversi, ognuno si muove a seconda della propria dotazione finanziaria. E così, se l’Università di Bergamo ha deciso di bloccare le tasse universitarie, la Statale di Milano ha optato per una riduzione “graduale” per tutti gli iscritti con un Indicatore della situazione economica equivalente fino a 40 mila euro, con il chiaro intento di “alleggerire gli oneri a carico delle fasce più deboli”. A Venezia Ca’ Foscari hanno deciso di anticipare i fondi per le borse di studio (che vengono dati dalla Regione) proprio per fare in modo che gli studenti che la vincono abbiano i soldi praticamente subito. Bologna, invece, ha aumentato la soglia delle fasce di contribuzione ridotta. Una mossa seguita anche da altri atenei. Doppia novità per la Sapienza: sconti dal 20 al 30% nelle immatricolazioni per chi ha fratelli o sorelle già iscritti allo stesso ateneo e nessuna prima rata per chi si è diplomato con 100. Roma Tre, invece, prevede la magistrale (il cosiddetto +2) gratis per chi si laurea con 110 e lode nella stessa struttura» (Leonard Berberi, Cds)
Fax 1 Un emendamento del Decreto legge del fare, proposto da Pd e Lega e approvato nella notte tra venerdì e sabato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato, «impone alla Pubblica amministrazione di utilizzare per la trasmissione di documenti soltanto le più recenti tecnologie»: il fax, con i suoi 11 milioni di tonnellate di carta sprecati ogni anno, finisce in cantina e la mail diventa unico strumento valido per la trasmissione di documenti (Valentina Santarpia, Cds).
Fax 2 Il fax, brevettato nella sua forma più grezza nel 1843, solo negli anni Settanta è diventato di uso comune (ibidem).
Divorzi 1 Secondo “Star”, l’amore tra Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones, nato nel 1999 (si sono sposati un anno dopo) e su cui in pochi all’inizio avevano scommesso soprattutto per via della considerevole differenza d’età - 43 anni lei, 68 lui - dopo un anno di voci su presunte crisi e pause di riflessione, sarebbe arrivato al termine (anche se c’è chi li dava ieri in vacanza a Positano). Sembra che la decisione di lasciarsi sia dell’attore che non sopporterebbe più i cambi d’umore della moglie (più volte in cura per disordini bipolari). Lei, pubblicamente, gli era stata vicina nelle fasi della chemioterapia (lui ha vinto un cancro alla gola al quarto stadio), ma il cancro avrebbe aggravato il bipolarismo dell’attrice, che aveva detto: «Una situazione simile non può non compromettere la serenità mentale». Così, lo scorso giugno, Douglas aveva lasciato la casa dove vivevano con i due figli. Ma per loro, dopo qualche settimana aveva fatto ritorno. Eppure le voci di crisi, ormai scoppiate, non si erano placate nemmeno di fronte al tappeto rosso degli ultimi Oscar, a febbraio, su cui avevano sfilato insieme, sorridenti. Ad aggravare una situazione già difficile, le recenti dichiarazioni di Douglas secondo cui il suo tumore alla gola sarebbe stato causato dal sesso orale (avrebbe contratto il Papilloma virus): sembra che Zeta-Jones abbia reagito malissimo, non perdonando la leggerezza con cui il marito ha colpito l’immagine della coppia. (Chiara Maffioletti, Cds)
Divorzi 2 Dopo 13 anni di matrimonio Douglas dovrebbe versare all’ex moglie, come indennizzo per la separazione, 300 milioni di dollari (ibidem).
Divorzi 3 Mel Gibson all’ex moglie diede 425 milioni di dollari, Tom Cruise versò 200 milioni a Nicole Kidman e Steven Spielberg, per chiudere quattro anni di matrimonio, nel 1989 staccò un assegno da 100 milioni (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)