Rassegna, 2 agosto 2013
Berlusconi condannato e incandidabile alle prossime elezioni
• Ieri, alle 19.46, dopo sette ore di consiglio, la corte di Cassazione ha confermato la condanna a Silvio Berlusconi: quattro anni di reclusione (di cui tre condonati dall’indulto) per frode fiscale nell’ambito della gestione finanziaria dei diritti televisivi Mediaset. La Cassazione ha inoltre richiesto alla corte d’Appello di rideterminare la pena accessoria, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici. Intanto, spiega Ferrarella sul Cds che «alle prossime elezioni, in qualunque data si tengano presto o tardi, il capo del Pdl non potrà candidarsi: l’articolo 1 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, varato dal governo Monti come testo unico sull’incandidabilità, prevede infatti che "non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni" e la frode fiscale è tra questi». Questa incandidabilità opera indipendentemente dalla pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici. [Luigi Ferrarella, Cds 2/8/2013]
• Appena la Procura metterà in esecuzione la pena principale all’ex premier verranno ritirati i passaporti, quello italiano e quello diplomatico. Poi la Procura emetterà l’ordine di esecuzione della pena e contemporaneamente l’ordine di sospensione per 30 giorni. Ferrarrella: «Perché in base alla legge Simeone-Saraceni del 1998 in questo lasso di tempo Berlusconi potrà scegliere se chiedere la misura alternativa dell’“affidamento in prova ai servizi sociali” oppure della “detenzione domiciliare”. Ma siccome ci si trova nel periodo estivo di sospensione feriale dei termini di legge fino al 15 settembre, i 30 giorni di tempo partiranno soltanto da dopo l’ultima notifica a Berlusconi e ai suoi legali successiva al 16 settembre: dunque è ragionevolmente intorno al 16 ottobre che Berlusconi dovrà fare la sua scelta. (…) In entrambi i casi, il Tribunale di sorveglianza impartirà le prescrizioni alle quali il condannato dovrà attenersi, a sua volta prospettando ai giudici le proprie esigenze di vita. È ad esempio scontato che, fin quando non dovesse essere dichiarato decaduto da senatore, qualunque Tribunale di sorveglianza autorizzerà la richiesta di Berlusconi di lasciare i servizi sociali o uscire dai domiciliari per recarsi a una seduta parlamentare; mentre di volta in volta verrebbero valutate altre richieste, magari di natura politica ma non strettamente parlamentare». [Luigi Ferrarella, Cds 2/8/2013]
• «La giustizia è morta. Volevano farmi fuori, ci sono riusciti. Resterò in campo e chiamo tutti a dare a Forza Italia la maggioranza assoluta per cambiare il Paese, a partire dalla giustizia».
• «Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Il Muro divise la Germania per 28 anni. L’evasore conclamato, l’amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere». (così Grillo sul suo Blog)