Rassegna, 31 luglio 2013
Wikileaks, Bradley Manning non è un traditore
• Ieri la Corte marziale di Fort Meade, nel Maryland, ha riconosciuto la colpevolezza di Bradley Manning, il soldato di 25 anni che, da ufficiale dell’intelligence militare Usa, nel 2010 trasmise al sito Wikileaks, che pubblicò tutto, decine di migliaia di documenti segreti. Condannato per quasi tutti i capi d’imputazione, ma non per il più grave, quello che gli sarebbe costato l’ergastolo senza possibilità di riduzione della pena: l’Alto tradimento. Massimo Gaggi: «Ma quanti anni di prigione dovrà effettivamente scontare l’imputato? La misura esatta verrà decisa solo nei prossimi giorni, dopo ulteriori interventi della difesa e dell’accusa: sommando il massimo della pena di tutti i capi per i quali Manning è stato condannato, si arriverebbe a 154 anni, ma la sentenza finale, secondo gli esperti, potrebbe non essere troppo lontana dai 20 anni di reclusione ipotizzati prima che la pubblica accusa inasprisse le sue richieste. Julian Assange ha ritenuto ol verdetto «un precedente pericoloso e un esempio di estremismo in tema di sicurezza nazionale». Il fondatore di Wikileaks ha definito Manning «un eroe che ha messo in gioco la sua libertà e la sua vita».