Rassegna, 30 luglio 2013
L’incidente del bus sull’autostrada Napoli-Canosa
• La dinamica dell’incidente ancora non è chiara. Finora si sa che il pullman viaggiava oltre il limite di 80 km/h, che prima di sfondare il guardrail e precipitare 30 metri sotto la Napoli-Canosa lo ha urtato almeno due volte, che lungo la carreggiata sono stati ritrovati pezzi meccanici e che ha coinvolto nell’incidente una quindicina di automobili. L’ipotesi più probabile, al momento, è che i freni non funzionassero più e che il conducente, Ciro Lametta, 44 anni, morto anche lui nella scarpata, abbia tentato di fermarlo appoggiandosi al New Jersey (la barriera in cemento). Senza riuscirci. Il ministro Lupi: «Credo che sia da approfondire fortemente e pesantemente il tema del bus il pullman era fuori controllo, non frenava». Un testimone ha parlato di uno scoppio di una gomma, ma potrebbe essere anche una conseguenza dell’incidente
• Il pm Rosario Cantelmo ha disposto l’autopsia sul conducente per verificare eventuali malori oppure l’assunzione di alcol o di altre sostanze. Sotto esame anche il pullman. Le perizie serviranno a capire se il bus era a norma e se aveva il crono tecnigrafo. Secondo Gennaro Lametta, fratello del conducente nonché proprietario del mezzo, l’ultima revisione risale al marzo scorso. Gli inquirenti però stanno vagliando anche le responsabilità di Autostrade e la regolarità del guardrail.
• Il bilancio: 38 morti e dieci feriti tra questi cinque bambini, due dei quali gravissimi. I cinque piccoli sono ricoverati al Santobono Pausilipon di Napoli. Altre 20 persone che viaggiavano sulle automobili sono rimaste ferite
• Intanto questa mattina a Monterusciello si terranno i funerali delle 37 vittime alla presenza di Enrico Letta (quelli di Ciro Lametta sono posticipati a causa dell’autopsia). Il Consiglio dei ministri ha proclamato lutto nazionale.