Rassegna, 26 luglio 2013
Proteste in Tunisia dopo l’uccisione del leader laico
• È grande la rabbia della Tunisia laica scesa in piazza per protestare contro l’uccisione di uno dei leader dell’opposizione. Mohamed Brahmi, ex segretario generale del movimento El-Chaab e coordinatore generale del nuovo partito Corrente Popolare, è morto ieri assassinato a sangue freddo a Tunisi come successe neanche sei mesi fa a Chokri Belaid, noto leader dei movimenti della sinistra laica. «È stato Ennahda, sono loro che l’hanno ucciso» ha detto ieri la sorella del politico. La famiglia ha anche ufficialmente respinto le condoglianze del governo tunisino. [tutti i giornali]
• Spiega la Ricci Sargentini (Cds): «Ieri la Tunisia celebrava il 56esimo anniversario della Repubblica e l’opposizione aveva invitato i cittadini a scendere in piazza per contrastare il progetto di società retrograda che, secondo loro, il partito islamico sta cercando di imporre. Ma l’assassinio ha infiammato gli animi. Migliaia di persone si sono radunate davanti al ministero dell’Interno chiedendo le dimissioni del governo islamista. A febbraio, dopo la morte di Belaid, il premier Jebali fu costretto a lasciare il suo posto. Ieri a Meknassi i manifestanti hanno dato alle fiamme la sede di Ennhada e a Sfax la polizia ha usato i lacrimogeni per disperdere i cortei di protesta».
• La Tunisia è il Paese da cui è partita la Primavera araba, il 17 dicembre del 2010, quando il giovane Mohammed Bouazizi si dette fuoco di fronte al municipio di Sidi Bouzid. In due mesi i tunisini misero fine al regime corrotto e poliziesco di Ben Ali e iniziarono il percorso verso la democrazia. Ma dopo la vittoria di Ennahda alle elezioni, lo scorso ottobre, il progetto di testo costituzionale si è riempito di articoli molto contestabili, come quello, poi ritirato sull’onda delle proteste, in cui la donna era «considerata complementare all’uomo» e ha preso forza l’ala più radicale del movimento islamico, quella dei gruppi salafiti che diventano ogni giorno più minacciosi. [Ricci Sargentini, Cds]