Rassegna, 25 luglio 2013
Egitto, l’esercito incita la piazza contro i Fratelli musulmani
• A poche ore dalla bomba esplosa davanti agli uffici della sicurezza a Mansoura, il capo delle forze armate egiziane, il generale Al Sisi, ha incitato il popolo a manifestare, a scendere in piazza domani «per conferirmi un mandato»: «Non vi ho mai chiesto nulla, adesso reclamo un vostro comando. Mostrate al mondo che avete una volontà e che autorizzate le forze di sicurezza a intervenire per fermare la violenza e il terrorismo». Mohamed Morsi non può parlare, ha replicato uno dei suoi consiglieri: «Il generale vuole un’autorizzazione al massacro, sta annunciando la guerra civile. Nessun egiziano che abbia un po’ di onore risponderà all’appello», il commento in televisione di Mohamed el-Beltagy, tra i capi dei Fratelli Musulmani. [Frattini, Cds]
• Quello del generale Al Sisi è «un messaggio soprattutto a Washington che, dopo l’incertezza costatagli l’ostilità di entrambe le piazze, ha blocca la fornitura dei caccia (12 ne sono già stati consegnati dall’inizio del 2013 e 8 erano attesi entro dicembre). I militari giocano apertamente il ruolo protagonista assunto da mesi. Lo stesso el Sisi ammette ormai di aver desistito a marzo dal persuadere l’ex presidente ad accettare un referendum. Tamarod, il movimento che ha raccolto oltre 20 milioni di firme contro Morsi, annuncia che domani sarà in piazza, così come i rappresentanti delle tre chiese cristiane d’Egitto. I salafiti di al Nour invece, il partito un tempo alleato dei Fratelli Musulmani e poi sedotto dai vincitori, boicotteranno». [Paci, Sta]