Rassegna, 25 luglio 2013
Caso Shalabayeva, Bonino: autorità kazake intrusive
• Ultime sul caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente Mukhtar Ablyazov, espulsa dalle nostre autorità il 31 maggio scorso e deportata insieme alla figlia Alua di nove anni nella Repubblica dell’Asia Centrale. Al ministro degli Esteri Emma Bonino, che nell’audizione di ieri al Senato ha definito «intrusivo e inaccettabile» il comportamento dell’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov, ha risposto indirettamente il vice-premier di Astana, Yerbol Orynbayev, in una conferenza stampa a Bruxelles. «Valuteremo tempestivamente le misure da adottare nei confronti dell’ambasciatore», ha detto la titolare della Farnesina, precisando che al momento l’ipotesi dell’espulsione non è sul tavolo, anche per evitare misure di controreazione che indebolirebbero la nostra presenza ad Astana. «Aspettiamo la decisione ufficiale, se viene espulso reagiremo», ha dichiarato di rimando Orynbayev. Il quale ha riproposto lo scenario del ritorno in Italia della signora Shalabayeva e della figlia, a condizione che il nostro Paese fornisca «garanzie collaterali», cioè l’assicurazione che la donna torni in Kazakistan nel caso venga chiamata a testimoniare in un processo. Ma Orynbayev ha confermato anche tutta l’ambiguità della posizione kazaka, ricordando che Shalabayeva in Italia ha presentato un passaporto falso, «rischia 4 anni di prigione» e ciò «pone in dubbio il suo ritorno». La circostanza del passaporto (della Repubblica Centrafricana) falso è stata confermata dall’Interpol, ma smentita dall’avvocato della donna, Riccardo Olivo. [Valentino, Cds]