Rassegna, 24 luglio 2013
Il governo pine la fiducia sul decreto del Fare
• Per eludere i più di ottocento emendamenti presentati (400 solo del M5s), il governo Letta ha deciso di porre la fiducia sul decreto del Fare. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, spiega la scelta: «Il calendario è pieno: sei decreti, leggi europee, il ddl sulle riforme. Bisogna fare presto». [tutti i giornali]
• Le proteste più accese sulla decisione sono arrivate dal M5s: «Questa presa in giro danzante irrita i cittadini, costretti a sorbire una menzogna dietro l’altra ormai da mesi», ha scritto su Twitter Beppe Grillo. Il Movimento promette ostruzionismo a oltranza, con ogni strumento a disposizione. Interventi a raffica su ordine del giorno e dichiarazioni di voto. [Malaguti, Sta]
• Commenta Sorgi sulla Sta: «Accusati finora di frequentare le Camere come un bivacco e di rifiutare qualsiasi regola della politica professionale, i grillini ieri hanno dimostrato di aver preso per tempo le ripetizioni e di essere in grado di bloccare il Parlamento con una stretta applicazione dei regolamenti. Regola numero uno: se il governo chiede la fiducia, si devono fermare le commissioni. Già questo fa saltare l’affollato calendario che prevedeva, prima della pausa estiva, l’approvazione della legge sull’omofobia (sulla quale intanto, dopo le polemiche tra Pd e Pdl, s’era raggiunto un accordo nella maggioranza) e la legge sul finanziamento ai partiti. Regola numero due: visto che la richiesta della fiducia fa decadere gli emendamenti (ottocento solo quelli dei 5 stelle), i grillini ricorreranno all’ostruzionismo».