Fior da fiore, 24 luglio 2013
Il 2013 si chiuderà con la perdita di 250 mila posti di lavoro • Expo 2015 creerà 800 occupati • La felicità dei popoli misurata con Twitter • Gli italiani più contenti sono quelli di Arezzo, i più arrabbiati stanno sulla riva del lago di Como • Quando finisce un amore, 8 su 10 monitorano l’ex sui social network
Expo Expo e confederali hanno sottoscritto ieri il primo accordo sul lavoro in vista dell’esposizione del 2015: un’intesa che garantisce una occupazione a circa 800 persone, giovani e disoccupati. L’intesa raggiunta riguarda le forme di flessibilità applicabili in riferimento all’apprendistato, al contratto a tempi determinato, agli stage. Complessivamente, dal prossimo anno troveranno lavoro circa 800 persone, ai quali si aggiungeranno 18.500 volontari: anche il loro ruolo è stato circoscritto (daranno informazioni e indicazioni ai turisti) e concordato con i sindacati. Nell’apprendistato, che riguarderà 340 persone di età inferiore ai 29 anni, verranno introdotte tre nuove figure professionali legate ai grandi eventi. I circa 300 contratti a tempo determinato saranno individuati partendo dalle liste mobilità e tra le persone disoccupate. Per quanto infine riguarda gli stage, sono stati stabiliti 17 ambiti di orientamento professionale per un totale di 195 stagisti coinvolti, che riceveranno 516 euro di rimborso spese, oltre ai buoni pasto. Soddisfatto il sindaco Giuliano Pisapia: «Sono sempre più convinto che Expo 2015 sarà quel motore capace di far ripartire l’economia nel nostro Paese creando così nuovi posti di lavoro» (Elisabetta Soglio, Cds).
Disoccupati Il mercato del lavoro si avvia a chiudere il 2013 con 250.000 posti di lavoro persi, secondo le previsioni delle imprese dell’industria e dei servizi: il 35% si trova nel Mezzogiorno, il 78% si concentra nelle imprese di piccole dimensioni. Tra i settori più colpiti turismo, commercio e costruzioni. L’indagine Excelsior Unioncamere-Ministero del Lavoro registra una quota modestissima di imprenditori che quest’anno progettano di assumere nuovi lavoratori, appena il 13,2%; nel 2008 erano il 28,5%, nel 2011 il 22,5%. Cala ancora la quota di assunti under 30 (passano al 32,8% dal 35,5% del 2012). (Rosaria Amato, Rep)
Twitter 1 Si moltiplicano le ricerche scientifiche che misurano la felicità della gente attraverso i messaggi postati su Twitter: basta isolare tra i cinguettii del social network tutti i vocaboli che esprimono sensazioni positive. Ad esempio secondo uno studio dell’università del Vermont «gli americani sono contenti al mattino presto durante la colazione, e alla sera quando si concedono il Martini dopo il lavoro: in mezzo un mare di tristezza. Il giovedì è il momento da dimenticare, la domenica all’alba quello che porta più serenità. La Louisiana è lo Stato dall’umore peggiore, le Hawaii quello dove la risata non manca mai. La città maglia nera è Beaumont nel Texas orientale, la vincitrice della speciale classifica è Napa, non a caso capitale del vino Made in Usa» (Massimo Vincenzi, Repubblica).
Twitter 2 Cnn pubblica uno studio della University of Illinois at Urbana-Champaign che indica come i credenti siano più felici degli atei: «i primi twittano con il cuore, gli altri con la testa. Quelli che hanno la fede in Dio usano più spesso parole come famiglia, amore, amicizia e gioia. Gli scettici indulgono al cinismo: errore, male e ragione sono i loro vocaboli più gettonati» (ibidem).
Twitter 3 «In Italia ci ha pensato l’Università degli Studi di Milano con un’iniziativa dal nome evocativo: “Voices from the blog”. Oltre 40 milioni di tweet analizzati nel 2012 che hanno portato alla pubblicazione di un ebook edito dalla rivista Wired e alla creazione di un’app, iHappy, che misura in tempo reale la felicità dell’Italia, regione per regione, città per città. In questo istante gli italiani più contenti sono quelli di Arezzo, i più arrabbiati stanno sulla riva del Lago di Como. Il giorno migliore del 2012 è stato il 16 maggio, sui giornali due notizie: lo scandalo della paghetta di Bossi al figlio e gli appelli per la giornata di mobilitazione contro l’omofobia, il più cupo è il 23 luglio con lo spread che sale a quota 516. A guardarci attraverso la lente di Twitter siamo un popolo di meteopatici: in primavera siamo allegrissimi, con le prime nebbie di autunno non c’è antidepressivo in grado di coccolarci il morale. Martedì e sabato i giorni migliori, il lunedì è un disastro. Inseguiamo i sogni dando calci ad un pallone e così i gol di Balotelli negli ultimi europei fanno felice il social tricolore. Un altro exploit nella notte del 20 dicembre, quella che precede la fine del mondo predetta dai Maya. Il fatto poi che l’indomani, quando tutto è ancora al suo posto, il mercato delle emozioni precipiti a fondo è materia da psiconalisi non da sondaggisti» (ibidem).
Ex Uno studio dell’University of Western Ontario condotto su un campione di 107 neo-single tra i 18 e i 35 anni ha mostrato che l’88% monitora costantemente l’altro sul web e il 31% ha cambiato la foto del profilo per farlo ingelosire.
(a cura di Roberta Mercuri)