Rassegna, 22 luglio 2013
Giappone, anche la Camera alta al partito di Abe
• In Giappone il partito del primo ministro liberaldemocratico Shinzo Abe, dopo la vittoria nelle elezioni di dicembre, ha ottenuto un successo inequivocabile anche nel voto di ieri per la Camera alta della Dieta e ora controlla oltre la metà dei seggi (130 su 242) assieme al partito minore di coalizione. Santevecchi (Cds): «Con la doppia maggioranza nei due rami del parlamento, Abe potrà proseguire con la Abenomics, il piano economico che, dopo quindici anni di stagnazione, ha già dato al Giappone una crescita del Prodotto interno lordo del 4,1% su base annua e ha lanciato i titoli della Borsa di Tokyo a un +40% da gennaio. Sullo sfondo, resta l’ombra della vecchia passione del primo ministro: una riforma della costituzione pacifista del Giappone e la creazione di un vero esercito non più ancorato al rifiuto dell’uso della forza se non per autodifesa».
• Le misure prese finora da Abe: un pacchetto di stimolo da 110 miliardi di dollari in grandi opere pubbliche, dai ponti alle strade, una massa di denaro equivalente al 2% del Pil pompata nel sistema; la promessa di mettere fine alla deflazione, fissando un obiettivo di inflazione al 2%; riforme strutturali di lungo termine. [Santevecchi, Cds]
• Il debito pubblico del Giappone supera il 214% del Pil. [Santevecchi, Cds]
• «Dall’inizio dell’anno, l’indice Nikkei 225 della Borsa è lievitato di oltre il 40%, nel primo trimestre del 2013 la spesa per consumi è salita del 3,5% (su base annua), ci si aspetta che l’economia cresca quest’anno di quasi il due per cento. E la moneta si è svalutata da 84 yen per un dollaro lo scorso dicembre ai cento yen per dollaro di questi giorni. Con l’euro, nello stesso periodo, da 107 yen a 132: l’effetto Abe è che, rispetto a sette mesi fa, esportare in Cina è per la Mercedes del 23% più difficile che per la Toyota». [Taino, Cds]