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 2013  luglio 17 Mercoledì calendario

Egitto, giura il governo del dopo-Morsi

• I ministri del nuovo governo egiziano hanno giurato ieri nelle mani del presidente ad interim Adly Mansour. Un governo civile per l’Egitto dopo il golpe che lo scorso 3 luglio ha detronizzato il presidente islamista Mohammed Morsi. Nel nuovo governo guidato da Hezem Beblawi ci sono tre donne, tra le quali una cristiana copta così come altri due colleghi. A una delle tre, Maha el-Rabat, il premier ha affidato il dicastero della Sanità. Il capo dell’esercito, Abdel Fattah al-Sissi, che aveva guidato il golpe, è ministro della Difesa e primo vice ministro. Agli Esteri va Nabil Fahmy, ex ambasciatore del Cairo a Washington, mentre all’Interno resta Mohammed Ibrahim, che aveva lo stesso incarico nel governo precedente. Tra i nuovi ministri c’è anche un’icona del calcio egiziano, Taher Abu Zeid, ex centrocampista della squadra el-Ahly del Cairo e giocatore in nazionale negli anni Ottanta, al quale è stato affidato il dicastero della Gioventù. [Paci, Sta]

• I Fratelli musulmani hanno rifiutato l’offerta di entrare nel nuovo esecutivo in nome del «dialogo nazionale» invocato dalla presidenza. «È un governo illegittimo, con un primo ministro illegittimo e un gabinetto illegittimo», ha ripetuto il portavoce della Fratellanza Gehad El-Haddad: «Non riconosceremo mai l’autorità di nessuno dei suoi membri». Scrive Scuto (Rep): «La Confraternita ha deciso di mantenere il presidio davanti la moschea Rabaa al Adawiya a Nasr City, ma nonostante la mobilitazione la folla islamica comincia a essere meno numerosa. I leader della Fratellanza o sono in carcere o sono ricercati, le sedi chiuse dalla polizia o bruciate durante le proteste, la presa sulla piazza non è più la stessa. Ma il rifiuto netto della Fratellanza a riconoscere la legittimità del nuovo governo non fa sperare niente di buono per le prossime notti, come dimostrano gli incidenti terminati con 7 morti, 261 feriti, 401 militanti islamisti in manette».