Rassegna, 15 luglio 2013
Caso kazako, provvedimenti al ministero dell’Interno
• «È mancata la sensibilità. Il dissidente kazako è stato considerato solo come un latitante da arrestare e Alma Shalabayeva come la moglie di un ricercato» è una delle spiegazione che circola per i corridoi del Viminale sul caso diplomatico di cui si discute ormai da giorni. Il blitz a Casal Palocco sarebbe stato affrontato più come un’operazione di polizia che un caso da gestire con prudenza per scongiurare il rischio di un incidente internazionale. E ora proprio fra il personale del ministero di Angelino Alfano c’è la certezza che, da un momento all’altro, verranno presi provvedimenti contro chi si è occupato della questione e si analizza dove e perché sono stati commessi gravi errori. [Frignani, Cds]