Rassegna, 11 luglio 2013
Il Pdl blocca il Parlamento per il processo Mediaset
• Quelli del Pdl ieri mattina hanno minacciato tre giorni di protesta e il blocco dei lavori in Parlamento come reazione all’accelerazione della Cassazione nel processo Mediaset che potrebbe portare alla condanna definitiva di Silvio Berlusconi entro fine mese. L’Aventino di tre giorni si è poi ridotto a un solo pomeriggio. Lavori sospesi per permettere al centrodestra di svolgere le loro assemblee. Decisione concordata, si dice, in via ufficiosa con Palazzo Chigi. Anche il Pd, in passato, aveva usufruito di questi favori, per cui alla fine la pausa dei lavori è stata decisa con i soli voti contrari di Sel e M5s. Nel pomeriggio il premier Gianni Letta è stato ricevuto al Quirinale. Oggi i berlusconiani tornano in aula e nelle commissioni. [tutti i giornali]
• Scrive Lopapa (Rep) che tra i berlusconiani «accantonata l’idea di Formigoni di restare in assemblea permanente fino ad allora, congelata per ora la proposta di dimissioni di massa per far precipitare la situazione e andare al voto (Galan big sponsor), passa invece l’idea più moderata della mobilitazione a livello locale “per sensibilizzare gli elettori sull’attacco al centrodestra”. E poi, pieno sostegno ai referendum radicali sulla giustizia. Iniziative che Alfano mette per iscritto e con i capigruppo Brunetta e Schifani, con Gianni Letta, Cicchitto e Gasparri porta in serata al tavolo di Berlusconi rimasto blindato a Palazzo Grazioli. Oggi l’ufficio di presidenza dovrebbe ratificare le decisioni. Il leader resta in quel silenzio imposto dall’avvocato Coppi. Ci pensano i suoi ad animare nelle prossime due settimane la guerriglia parlamentare».