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 2011  gennaio 17 Lunedì calendario

Alla Giunta per le autorizzazioni le carte sul caso Ruby

• Sul tavolo della giunta per le autorizzazioni della Camera arriva l’incartamento della Procura di Milano. Sono 389 pagine in cui si dimostra, secondo i magistrati, che Berlusconi organizzava in casa festini con donne procurate da Fede, Mora e Minetti. I magistrati chiedono l’autorizzazione a perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Berlusconi e l’uomo dal quale partivano i bonifici per alcune ospiti delle serate a villa San Martino. Dell’invito a comparire, in teoria, non si possono fare fotocopie ed è chiuso in una stanza dove nessuno può entrare, tranne i 21 membri della giunta. Guardie anche nell’anticamera e giuramento da parte del presidente Castagnetti: «Non trapelerà niente». Intercettazioni e carte, invece, trapelano.  
• Giorgio Dell’Arti: «È il solito spettacolo di squallore di cui abbiamo avuta l’eco anche altre volte, e non solo riguardo a Berlusconi. Si tratta di intercettazioni di ragazze che parlano tra di loro o con amici o, nel caso di Ruby, una volta persino con il padre. Qualcuno chiede a Ruby: «Ma tu per lui che cosa sei?» e lei risponde: «Un culo». Un’altra ragazza, in un’altra telefonata, dice: «È allucinante. Non hai idea di quello che succede lì. Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano. Un puttanaio». Un’altra pronuncia la parola «desolazione». Uno degli ospiti racconta che le ragazze girano in mutandine e basta, e le pacche, davanti a tutti, si sprecano. Ragazza: «Ma come fa a lavorare la mattina dopo, dopo aver fatto quelle cose lì?». La deputata Mariarosaria Rossi a Emilio Fede: «Ma tu stai venendo qui?» «Sì, verso le 21, 21 e 15. Ho anche due amiche mie». Mariarosaria: «Che palle che sei, quindi bunga bunga, due del mattino, ti saluto…». [La Gazzetta dello Sport 18/1/2011]  
• Stando a quanto emerge dalle carte, al termine delle serate a casa di Berlusconi la maggior parte delle ragazze lasciava la villa, ricevendo regali e buste con 2/3.000 euro, mentre 5/6.000 euro andavano il giorno dopo alle poche che restavano a dormire.