26 luglio 1976
Tags : Il disastro di Seveso
Tutti in fuga da Seveso
• Oggi è il giorno dell’evacuazione. Un’auto munita di altoparlante informa la popolazione sulle istruzione da seguire. Appuntamenti: «Primo alle dieci in via Vignazzola per chi parte con i mezzi propri. Secondo alle ore 11.30 per chi parte con i mezzi pubblici, pullman» la zona è stata finalmente evacuata. Panorama: «Se ne sono andati tutti, a mezzogiorno. C’è chi è partito in pullman, chi in macchina, con pochi oggetti personali e 100 mila lire al capo famiglia, 50 mila alla moglie e ciascuno dei figli». Le persone evacuate sono 213 persone (176 di Seveso e 37 di Meda) e vengono alloggiate in un lussuoso residenze di Bruzzano, il Leonardo da Vinci (130 mila lire a notte per una singola, 190 per la doppia). La Regione ha dato loro dei buoni benzina per andare al lavoro e un’assicurazione contro i furti per le case che hanno dovuto abbandonare. L’Icmesa ha messo a disposizione 100 milioni di lire «per alleviare i disagi della popolazione». Ma i profughi e quelli che sono rimasti si dicono certi che «se ci regalano 100 milioni oggi è perché hanno paura di perderne 100 miliardi domani».
• Sul Corriere della Sera si legge: « Duecento persone sono da ieri mattina dietro il filo spinato steso attorno al quartiere San Pietro dai soldati del 3° artiglieria a cavallo. L’autocolonna militare è arrivata davanti al municipio di Seveso alle otto e mezzo di mattina. Guidati dai tecnici del comune i soldati hanno raggiunto quella che sulle carte è segnata come zona A, un’area di 15 ettari che risulta essere quella maggiormente contaminata. Sotto una pioggia battente gli uomini hanno iniziato a stendere i reticolati doppi di filo spinato, piazzato i cavalli di frisia per sbarrare le vie di accesso al quartiere, piantato nel terreno i paletti di recinzione».