Rassegna, 8 luglio 2013
Egitto, la piazza con El Baradei, ma spunta El-Din
• In Egitto sono ancora in piazza i manifestanti pro e contro morsi. Ma, racconta la Paci sulla Sta, «dopo gli scontri degli ultimi giorni costati almeno 37 morti e 1400 feriti (un altro militare sarebbe stato ucciso ieri in Sinai), il muro contro muro, almeno al Cairo, è politico. La partita si gioca sul premier che gli attivisti di Tahrir insistono sia il leader dell’opposizione el Baradei anche a costo di rompere con al Nour, il partito salafita balzato una settimana fa sul carro del vincitore scaricando gli ex alleati Fratelli Musulmani ma responsabile del siluramento di sabato notte del “troppo liberale” ex capo dell’Aiea. In serata, l’ennesimo colpo di scena porta alla ribalta l’avvocato Ziad Bahaa El-Din, un socialdemocratico meno controverso di el Baradei che, nel caso diventasse premier, potrebbe lasciare el Baradei la vicepresidente o la guida della commissione costituente».
• Nel Sinai ci sono stati nuovi attacchi di gruppi islamisti e un soldato è stato ucciso a Al Arish. Il gasdotto che attraversa la Penisola per portare il gas in Israele e in Giordania è stato fatto saltare in aria: le fiamme erano visibili a 50 km di distanza. [Scuto, Rep]
• I Fratelli Musulmani hanno già incassato il sostegno della Gamaa al Islamya (i terroristi di Luxor) e di al Qaeda, che per bocca di al Zawahiri ha invitato i mujaheddin ad arruolarsi in Egitto contro il golpe. [Paci, Sta]