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 2013  luglio 05 Venerdì calendario

Walter Siti vince il Premio Strega

• Waltrer Siti con Resistere non serve a niente (Rizzoli) ha vinto la sessantasettesima edizione del Premio Strega, con 165 preferenze. Secondo posto per Alessandro Perissinotto con Le colpe dei padri (Piemme), fermo a 78 voti, che supera di appena un punto Paolo Di Paolo, autore di Mandami tanta vita (Feltrinelli). Seguono Romana Petri (Figli dello stesso padre, Longanesi, 63 voti) e Simona Sparaco (Nessuno sa di noi, Giunti, 26). «Ci sono persone a cui tengo, il libro è stato scritto per loro», ha detto Siti appena proclamato vincitore.

• Siti, che per l’emozione non ce l’ha fatta ad assistere allo scrutinio ed è stato accompagnato fuori dal Ninfeo di Villa Giulia da Massimo Turchetta. [De Santis, Rep]

Resistere non serve a niente racconta di un broker finanziario senza scrupoli, bulimico e donnaiolo, legato alla mamma da un forte complesso di Edipo.

• «Nella migliore tradizione dello Strega, le polemiche non sono mancate e Gaetano Cappelli, classe 1954, autore potentino ancorché fumantino, ha accusato senza mezzi termini Siti di praticare una scrittura inavvicinabile per il lettore comune. Cosa che ha imputato pure ad Aldo Busi, il quale con El specialista de Barcelona (Dalai) a giugno si è aggiudicato solo 18 voti, rimanendo inaspettatamente fuor dalla cinquina e ha movimentato la vita del premio con il suo piglio irriverente: “Lo Strega mi ricorda tanto l’Isola dei Famosi... Quando ero tra i concorrenti, tutti ne parlavano. Poi sono tornato in Italia, e quel reality è sparito...”». [Serri, Sta]

• Una vittoria al Premio Strega pesa molto in termini di popolarità e libri venduti. De Santis (Rep): «Gli editori sanno bene infatti che lo Strega è l’unico premio in grado di spostare copie e incrementare le vendite. Rimane esemplare il caso di Paolo Giordano, vincitore esordiente dell’edizione del 2008: La solitudine dei numeri primi (Mondadori) è partito da 60 mila copie e dopo la vittoria è arrivato a oltre un milione. La fascetta “vincitore del premio Strega” messa in bella mostra sul libro attira molti lettori a scatola chiusa. È il fattore-Strega, la capacità di un premio, che nonostante le polemiche, riesce ancora a incidere sul mercato editoriale. E adesso, a corroborare quello che gli editori già sapevano, è arrivato uno studio realizzato da due docenti universitari di statistica ed economia, Michela Ponzo e Vincenzo Scoppa. La ricerca si può leggere sul sito ideas.repec.org. I due autori hanno studiato le classifiche dal 1975 al 2005, arrivando a concludere che vincere lo Strega vuol dire moltiplicare le vendite fino a quattro o cinque volte, rispetto a quanto era stato venduto dal libro prima dell’assegnazione del premio».